Il Mondiale di Formula 1 mette i sigilli ad Abu Dhabi e un nome storico saluta per sempre il Circus: per i tifosi è un grande dolore
Niente di nuovo sotto il sole e le luci notturne di Abu Dhabi per il Gran Premio che metterà la parola fine alla stagione 2023 della Formula 1, una delle più scontate nell’era recente. Max Verstappen e Red Bull hanno messo subito in chiaro tutto e ripartiranno da qui. Ma l’ultima gara dell’addio sarà anche quella di un addio clamoroso e doloroso.
Perché nel 2024 torneranno quasi tutti i piloti già visto quest’anno con l’unica eccezione di Logan Sargeant. Lo statunitense poteva essere la grande sorpresa della stagione, ha profondamente deluso e quindi la Williams si ripresenterà con una faccia nuova. Ma in realtà c’è un nome storico che darà l’addio al Circus anche se i tifosi sperano sia soltanto un arrivederci.
Fin da primi test 2024 infatti non vedremo più in posta il marchio Alfa Romeo, che fino ad oggi ha sostenuto il Team Sauber portando il Quadrifoglio Verde in giro per il mondo. Una decisione presa da molto tempo e quindi nessuna sorpresa, anche se in realtà segna la fine di un’epoca ed è anche uno schiaffo alla memoria di Sergio Marchionne.
Era stato infatti l’ex amministratore delegato della Fiat diventata poi FCA a volere fortemente il ritorno del marchio nel mondo della Formula 1. Così alla fine di novembre 2017 Alfa Romeo aveva annunciato che l’avventura era pronta per ricominciare.
Sei anni dopo però è già finita, perché al suo posto arriverà Audi con una differenza sostanziale. Il marchio tedesco rileverà progressivamente fino al 75% di azioni del team e dal 2026 fornirà anche i suoi motori.
L’Alfa Romeo C43 quindi Ad Abu Dhabi sarà in pista con il numero 6 ben visibile sulla monoposto per celebrare i sei anni di collaborazione con il marchio Sauber. E poi anche la scritta ’Alfa Romeo nei nostri cuori’, il ringraziamento della squadra svizzera a chi in questo tempo ha sostenuto i suoi sforzi in pista.
La storia recente dice che come miglior piazzamento è arrivato il sesto posto nel Mondiale Costruttori lo scorso anno. Ma c’è stato anche il debutto nel 2018 di Charles Leclerc, ci sono state le tre stagioni di Antonio Giovinazzi che è anche l’ultimo italiano nel Circus, più il debutto del primo pilota cinese nella storia, Zhou Guanyu.
Ma la storia della F1 è stata anche profondamente segnata dalle imprese Alfa Romeo. Il 13 maggio 1950 a Silverstone, prima gara assoluta nel Mondiale, la Ferrari non c’era ma Alfa sì e vinse con Giuseppe Farina. Poi a Montecarlo, altra vittoria con Juan Manuel Fangio in una stagione chiusa con sei vittorie in sette gare e il trionfo dello stesso Farina tra i piloti.
L’anno successivo toccò a Fangio, prima del ritiro e di un’assenza durata fino al 1961. Cinque stagioni senza gloria, fino al 1970 con la fornitura del motore V8 alla McLaren guidata da Andrea De Adamich. La vera riscossa, nel 1976 quando Bernie Ecclestone che allora era proprietario della Brabham firmò un accordo triennale per la fornitura dei motori e nel 1979 tornò anche in pista con una monoposto tutta sua.
Succederà di nuovo? L’ad di Alfa Romeo, Jean-Philippe Imparato, non chiude le porte ad un nuovo clamoroso ripensamento: “Alfa Romeo ha la competizione nel proprio Dna e tornerà ad appassionare i propri tifosi il prima possibile, quando ci saranno le giuste condizioni”.
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