Il futuro della Honda non sarà più nelle mani di Marc Marquez ma il campione spagnolo è poco convinto: l’ultima rivelazione è scioccante
Fino ad un paio di stagioni fa, un sellino libero alla HRC sarebbe stato il sogno di almeno la metà dei piloti in MotoGP. Anche se tutti avevano capito che quella moto funzionava bene solo con Marc Marquez, era comunque un posto di prestigio, uno dei più ambiti nel paddock al di là dei soldi che avrebbe fruttato l’ingaggio.
Oggi però la crisi del marchio, così come quella di Yamaha e più in generale dei giapponesi come dimostra il ritiro della Suzuki, fa tremare. L’addio dell’otto volte campione del mondo era chiaro da tempo, da un mese è diventato realtà e nelle ultime ore è arrivato anche l’annuncio della Honda: sarà Luca Marini a sostituire Marquez accanto a Joan Mir.
Ribaltone Honda, Marquez vuota il sacco: solo così il team po’ risolvere i problemi
Fino a pochi giorni fa erano rimaste aperte anche altre ipotesi, molte italiane come Fabio Di Giannantonio oppure Tony Arbolino, che però in realtà erano solo alternative. Quel sellino sarà di Luca Marini, come ha confermato ufficialmente il team giapponese.
L’accordo è stato raggiunto per un biennale, sulle orme di Valentino a distanza di oltre 20 anni. E anche se il diretto interessato nel box di Lusail non ha voluto commentare, ormai sembra chiaro come andrà a finire la storia.
Il primo a saperlo è ovviamente Marc Marquez che invece non ha problemi ad affrontare l’argomento. Secondo lui in realtà Honda avrebbe fatto meglio ad ingaggiare un pilota senza contratto proponendogli un contratto annuale.
Poi a fine 2024, risultati alla mano, avrebbe potuto ridiscutere con lui e Mir, andando anche a sondare altri big che saranno in scadenza. Come Bagnaia e Quartararo, ma anche Martin e Acosta. “Sembra invece che Marini firmerà per due anni. Sono un po’ sorpreso, ma la Honda avrà le sue ragioni”.
Marc però ne ha approfittato anche per difendere il team manager della HRC, Alberto Puig, messo in croce dalla stampa e da alcuni addetti ai lavori per i fallimenti Honda. Con lui è sempre stato sincero e diretto, un uomo vero e quindi se il marchio vuole rinascere deve passare da lui.