Un gradito ritorno alla vittoria nel mondo del tennis. Una bella favola di sport che farà piacere sicuramente a tutti gli appassionati
Come tutti gli sport, anche il Tennis sa regalare storie di grandi ritorni, di atleti/e che, costretti ad allontanarsi dalle competizioni per infortuni o motivazioni personali, tornano in campo riuscendo anche a togliersi soddisfazioni commisurate al proprio talento.
È ciò che è capitato a Sabine Lisicki, tennista di nazionalità tedesca che ha visto la sua carriera quasi andare in frantumi per via di uno stop molto prolungato. L’atleta, classe ’89, in passato ha raggiunto anche vette molto importanti.
Nel 2013, ad esempio, è stata finalista del torneo singolare femminile di Wimbledon, dove si è arresa solo alla campionessa Marion Bartoli. Proprio in quell’anno ha raggiunto anche il suo best ranking in carriera, toccando il 12° posto della classifica WTA.
Sabine Lisicki era un vero portento. Non a caso è stata soprannominata Bum Bum Bine per i suoi colpi potenti. Non a caso, nel 2014, ha stabilito il record per il servizio più veloce in ambito femminile: a Stanford, nel primo turno giocato contro Ana Ivanović, aveva servito una palla a 210,8 km/h.
La sua carriera si era però interrotta circa 3 anni fa, quando un gravissimo infortunio sembrava averle tolto ogni speranza di tornare a competere ad alti livelli. Sabine si era procurata la rottura del legamento crociato del ginocchio: da lì ben 19 mesi di interventi, terapie e difficoltà a tornare in campo per competere ad alti livelli come in passato.
Ma finalmente la Lisicki si è presa la sua rivincita. La tedesca è tornata a vincere un torneo, del circuito ITF, a Calgary, battendo in tre set – 7-6 (2) 6-7 (5) 6-3 – la canadese Stacey Fung. L’ultima vittoria in un torneo di Sabine risaliva a ben 9 anni fa. Era il 2014 e a Hong Kong riuscì a battere la ceca Pliskova in finale.
Soddisfattissima per il risultato raggiunto, Sabine ha celebratom sui social, il suo nuovo trionfo dopo il lungo calvario ed una carriera che sembrava ormai finita nel dimenticatoio: “Primo titolo dopo l’intervento di ricostruzione del ginocchio avvenuto quasi 3 anni fa. Le probabilità di giocare nuovamente a tennis da professionista erano contro di me, eppure dopo 19 mesi di brutale riabilitazione, allenamento, speranza eccoci qui. Ce l’abbiamo fatta. Abbiamo vinto a Calgary!”
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