Arriva un importante dichiarazione su Jannik Sinner. Ecco cosa è stato detto sul tennista azzurro numero 4 del ranking Atp.
Quasi alla fine di una stagione massacrante – oltretutto densa di soddisfazioni per il talento azzurro – si può accettare di scendere in campo all’una di notte, concludere il proprio match alle 2:37 e poi dover affrontare il turno successivo alle 15:30 del giorno dopo, come programmato dai poco lungimiranti organizzatori? La risposta è stata tutta nella decisione, scomoda ma giusta, che Jannik Sinner e il suo staff hanno preso.
Si continua a parlare della scelta del tennista azzurro di non scendere in campo, per il match di ottavi di finale del Masters 1000 di Parigi-Bercy, contro Alex De Minaur. Oltre a poter riposare molte ore in meno del suo avversario, che aveva concluso il match nel pomeriggio del giorno prima, Jannik avrebbe avuto realisticamente una manciata di ore per recuperare dallo sforzo notturno.
Impossibile, a questi livelli. E impensabile per uno come lui che, in ossequio ad una rigida ma legittima programmazione e attenzione al suo stato fisico, aveva in passato perfino rinunciato alle Olimpiadi. E, recentemente, anche al girone di Coppa Davis giocato a Bologna subito dopo gli Us Open.
Una scelta, quella di non rispondere alla chiamata azzurra, che già gli aveva attirato le critiche di tanti tifosi e di parecchi addetti ai lavori. Molti dei quali poi, ammirando la forma scintillante sfoggiata da Sinner a Pechino, quando l’altoatesino vinse il torneo, hanno fatto un repentino dietrofront. Dando ragione al tennista in virtù della grande impresa compiuta in Cina.
Sinner e il forfait di Parigi: c’è che si schiera con l’azzurro
Tornando alla ‘polemica’ rinuncia di Parigi invece, stavolta, Jannik ha fatto il pieno di consensi. Paolo Bertolucci ha applaudito la decisione, appoggiando Sinner nella ribellione nei confronti di un’organizzazione iniqua.
Anche il sindacato dei giocatori dell’ATP – il PTPA, il cui processo di creazione ha visto la partecipazione attiva di un gigante come Djokovic – ha solidarizzato col 22enne.
Non poteva mancare, in questo contesto, anche l’intervento del numero uno dello sport italiano, Giovanni Malagò. Il presidente del CONI, nel corso di un’intervista riportata da AdnKronos, si è schierato apertamente con il tennista
“Mi sembra che Sinner abbia fatto benissimo, troppo alto il rischio di giocare a distanza di così poche ore dopo una maratona finita a tarda notte“, ha incalzato il diriigente. “Non solo lui ma tanti atleti hanno fortemente criticato questa situazione. Il rischio che non potesse poi partecipare alle ATP Finals era alto“, ha concluso Malagò.
Ultima parte delle dichiarazioni di Malagò davvero da brivido. Già, le Finals. C’è veramente un’attesa spasmodica per vedere all’opera Jannik nella ricchissima kermesse torinese. Un traguardo per cui ha lottato tutto l’anno e che potrebbe regalargli, conti alla mano, la più importante affermazione finale di una carriera ancora giovanissima.