Ora che la Formula 1 ha emesso tutti i suoi verdetti, a tenere banco è solo il mercato e arriva un annuncio che può cambiare tutto
Ormai non esiste nessun dubbio sul fatto che in Formula 1 esistano equilibri molto chiari. Red Bull e Max Verstappen sono le lepri e lo saranno ancora per molto, come temono i loro avversari e come sperano i loro tifosi. Così agli altri team non resta che pianificare il futuro e cambiare, perché sembra chiaro che così stando le cose non potranno ribaltare la situazione.
Ma gli equilibri, anche nel mondo dello sport, sono sempre fragili perché quello che è vero oggi e magari pure domani, tra una settimana non varrà più. Lo sanno anche all’interno del team austriaco.
Come è successo negli ultimi giorni, con la presunta tensione tra Helmut Marko e Christian Horner, le due anime della squadra. Il primo è da sempre espressione della proprietà, l’uomo che ha fatto da tramite tra i box e gli uffici della Red Bull, prendendosi tutto lo spazio che gli serve. Il secondo, da buon team principal, invece ha fatto funzionare al meglio la macchina, non intesa solo come monoposto.
Logico che i confini tra i due mestieri siano alle volte labili, ma anche ad Austin entrambi hanno voluto chiarire la situazione attuale in Red Bull. Non ci sono avvicendamenti clamorosi in vista, nessuno ha pensato ad un addio oppure a mandare in pensione Marko nonostante i suoi 80 anni. Anzi, ancora una volta è solo colpa dei media che vogliono mettere zizzania in una squadra dagli ingranaggi perfetti, come ha tuonato il manager austriaco.
Addio alla Formula 1, annuncio definitivo
Squadra che vince non si cambia quindi, anche in Formula 1? Sì, ma anche no. Perché se è vero che Verstappen non ha bisogno di nessuna mano esterna per tenere a bada i suoi avversari, il team è rimasto profondamente deluso dalla seconda parte di stagione messa in pista da Sergio Perez.
La primavera aveva illuso, con quelle due vittorie di fila. L’estate e anche l’autunno invece hanno confermato la profonda distanza di prestazioni tra il messicano e il campione del mondo. Ma ormai Perez non riesce nemmeno più ad essere un vero numero due, superato con continuità dalle Mercedes, dalla McLaren e persino dalle Ferrari.
In tre Gran Premi, tra Singapore, Suzuka e Lusail, Checo ha conquistato solo cinque punti, un bottino da squadra di seconda o terza fascia e non da Red Bull. Ecco perché decisivi diventeranno i prossimi appuntamenti, a cominciare da quello di fine mese sulla pista di casa a Città del Messico. Intanto però sulla sua testa pende una spada di Damocle chiamata Daniel Ricciardo.
L’australiano sta facendo bene con una AlphaTauri oggettivamente poco competitiva e potrebbe tornare al fianci di Verstappen ad inizio 2024. Ma Perez non trema, forte di un contratto che lo legherà alla squadra anche il prossimo anno. Addio alla Formula 1 quindi? A sentire lui finirà in modo diverso.
“Sicuramente sono in un momento difficile della mia carriera. La cosa più semplice da fare ora sarebbe scappare. Ma non sono fatto assolutamente così e amo la sfida. Non ho il minimo dubbio che tornerò al livello di prima. Non penso nemmeno lontanamente al ritiro. E sono sicuro al 100% che guiderò per la Red Bull il prossimo anno”. A fine stagione in realtà conosceremo la risposta definitiva.