Sono ore di ansia e fibrillazione nel mondo del tennis alle prese con una crisi mai vissuta fino ad oggi: arrivano le prime risposte
La stagione del tennis femminile sta per scrivere i suoi ultimi capitoli a partire dalla Finals che si disputeranno a Cancun, in Messico, dal 29 ottobre. Intanto però è ancora tempo di classifiche, con le italiane stabili.
Ci sono infatti cinque azzurre tra le prime 100 della classifica Wta. La migliore resta Jasmine Paolini, anche grazie alla finale nel 250 di Monastir che le ha permesso di salire al numero 29, suo best ranking assoluto. Appena sotto c’è Elisabetta Cocciaretto, alle prese con problemi fisici, ora numero 38.
Perde sei posizioni Martina Trevisan, adesso alla 42. Scalano di una sia Camila Giorgi che è 57 e Lucia Bronzetti che scende al numero 63. Piccolo passo in avanti invece per la veterana Sara Errani, adesso ad un passo dalle prime cento (è numero 107).
La regina rimane Aryna Sabalenka con 8425 punti, seguita da Iga Swiatek e Coco Gauff, rispettivamente a 7795 e 5955. Nelle prima dieci anche Elena Rybakina, Jessica Pegula, Marketa Vondrousova, Ons Jabeur, Karolina Muchova, Maria Sakkari e Barbora Krejcikova.
Ecco, mandate a memoria tutto questo e poi scordatevelo in diretta. Perché il mondo del tennis femminile potrebbe essere travolto da una bufera, sotto forma di crisi finanziaria. Non lo stiamo raccontando noi ma lo ha detto il vicepresidente della Federazione Tennis del Kazakistan, Yuri Polsky, mettendo in evidenza una situazione alquanto critica.
Secondo il dirigente kazako i conti in questo momento per il circuito femminile non stanno tornando, per una serie di motivi. Non ci sono personaggi particolarmente forti e attrattivi. Per questo motivo il tennis femminile genera comunque minori introiti di quello maschile e, anche a livello di grandi sponsor, non è di grande richiamo.
Quindi per evitare il fallimento, al massimo entro il 2026, secondo Polsky c’è soltanto una soluzione. Unire le forze con l’Atp dando vita ad una fusione che sarebbe storica ma aprirebbe anche scenari molto diversi da quelli attuali.
“I vertici dell’Atp – ha spiegato Polsky – sanno che l’immagine del tennis sarebbe pessima se la Wta crollasse. Loro invece hanno fatto bene e hanno una situazione finanziaria brillante, con riserve finanziarie, fondi pensione per le ex giocatrici e altri vantaggi”. Fra le righe, il diigente fa anche capire di non essere totalmente d’accordo sulla parità di premi tra maschi e femmine, in tema da lungo tempo dibattuto.
In effetti della fusione tra le due grandi organizzazioni si parla da diversi mesi. Lo aveva fatto anche lo scorso settembre il quotidiano inglese ‘The Telegraph’, parlando di un incontro tra i due presidenti, Andrea Gaudenzi per gli uomini e Steve Simon per le donne. Quello che hanno eventualmente deciso, non è ancora chiaro ma i problemi restano.
Simon però nelle ultime ore ha cercato di minimizzare. Ha colto la palla al balzo per spiegare che la situazione economica del circuito è sana e non sono in vista accordi per una Lega unica. “All’inizio di quest’anno, la Wta ha annunciato un aumento di 400 milioni di dollari in compensi alle giocatrici nei prossimi 10 anni” ha concluso. E per ora, tanto basta.
Sinner, l'incredibile racconto ha lasciato tutti a bocca aperta: non lo fa nessuno, lui è…
Il Mondiale di Formula 1 mette i sigilli ad Abu Dhabi e un nome storico…
Jose Mourinho ha parlato del suo rapporto con la Roma e del legame viscerale che…
Tennis, gli shorts da bollino rosso avvolgono le sue curve esplosive in maniera impeccabile: un…
Jannik Sinner continua nella sua ascesa incredibile nel tennis che conta, togliendosi anche una soddisfazione…
Novak Djokovic è ancora il tennista numero uno al mondo ma c'è la sensazione che…