Rafa Nadal non gioca da gennaio e ad oggi non si conosce ancora la data del suo possibile ritorno in campo. Nel frattempo, spunta un altro dato preoccupante
A dieci mesi dal gravissimo infortunio al muscolo ileopsoas della gamba sinistra, Rafa Nadal è ancora fermo ai box e soprattutto non si conosce se e quando potrà tornare in campo. Dopo un periodo in cui un certo ottimismo era trapelato sulle sue condizioni, negli ultimi giorni, a prendere il sopravvento è nuovamente un senso di sconforto.
Le dichiarazioni recenti dello stesso fuoriclasse maiorchino hanno lasciato un senso di smarrimento nei tantissimi tifosi e appassionati di tennis che non vedono l’ora di poterlo ammirare ancora sui campi di tutto il mondo. Le chance di ritrovare Nadal in Australia a gennaio, un anno esatto dopo l’infortunio, sembrano svanite.
Il percorso riabilitativo iniziato mesi fa non garantisce purtroppo il pieno e totale recupero dall’infortunio ed è proprio per questo motivo che il campione di Manacor non riesce a fissare una data più o meno esatta del suo ritorno in campo. “È inutile che io indichi un determinato giorno o un periodo più o meno esatto, visto che non c’è alcuna certezza in tal senso“.
Nadal, il ranking Atp è spietato: la nuova posizione
Parole inequivocabili che non lasciano spazio alle speranze di un rientro in tempi brevi, tutt’altro. In molti, soprattutto tra gli addetti ai lavori, hanno la sensazione che la carriera del grande tennista spagnolo si stia avviando, davvero, alla fase finale.
Anche perchè, anche in caso di un recupero che ad oggi appare quasi miracoloso, Nadal si ritroverebbe in una posizione di classifica a dir poco imbarazzante per uno come lui. Gli ultimi aggiornamenti del Ranking Atp parlano chiaro: Rafa è scivolato fino alla 243/a posizione della classifica mondiale. Una vera e propria “umiliazione” per uno che ha conquistato 22 tornei del Grande Slam.
Ma a preoccupare di più al di là dei numeri sono proprio le condizioni fisiche del campione spagnolo. Le notizie diffuse dal suo entourage sono sempre più frammentarie e diradate nel tempo. Si ha l’impressione, se non la certezza, che i tanto auspicati progressi sulla via del recupero non si sono verificati e che la speranza di tornare in campo sia a questo punto sempre più flebile.