Toto Wolff non è affatto d’accordo. La decisione della FIA genera polemiche nel paddock di Formula 1.
La Formula 1 è uno sport che, da sempre, è soggetto a decisioni scomode e battaglie “politiche”. L’aumento di interesse e di visibilità, con il conseguente incremento del giro di affari degli ultimi anni, non ha fatto altro che alzare il livello di competizione e di stress all’interno del paddock. La pressione è altissima sia per i piloti che per i team, e la gestione diventa sempre più complessa.
L’ultima decisione del FIA World Motosport Council, l’ente che prende tutte le decisioni riguardo il mondo dell’automobilismo sportivo, ha scatenato diverse polemiche. In particolar modo, a scatenare l’ira di piloti e team principal, è stata la modifica approvata dall’WMSC di aumentare l’importo della multa massima per un pilota da 250mila euro a un milione.
Sdegno e polemica all’interno del paddock, soprattutto nel team Mercedes che, nella persona di Toto Wolff, ha espresso tutto il suo disappunto per la decisione presa.
Toto Wolff non ci sta, il motivo dello sfogo
“Bisognerebbe fare un paragone con la vita reale per capire se la multa è adeguata o meno. Non abbiamo mai multato un pilota per 250mila euro (il vecchio tetto massimo, ndr.), per cui l’aumento bisogna capire da dove proviene“, ha commentato il team principal Mercedes. “Non sono numeri con cui si può giocare, metà della griglia non sarebbe in grado di pagare multe del genere. Sono numeri surreali per le persone che ci guardano“, ha proseguito.
Polemica accolta anche da altre persone all’interno del paddock, come i team principal di Aston Martin e di Haas. Il primo ha sottolineato l’importanza di mantenere i piedi per terra, mentre Gunther Steiner ha proposto un’idea diversa.
“Dove vanno a finire i soldi delle multe? Negli altri sport spesso vanno in beneficenza, suggerirei questa opzione. Sarebbe giusto che chi è costretto a pagare così alte venisse almeno tenuto in considerazione nella scelta di dove vanno a finire questi soldi, ad un ente o qualcosa del genere“, ha commentato il team principal Haas.
Ancora una volta il paddock si scaglia contro la Federazione rea di non comprendere, o almeno di farlo sembrare, alcune dinamiche interne al mondo della Formula 1. Occhio ai prossimi mesi, la fine della stagione si avvicina e ci sarà tempo per pensare a faccende politiche.