La Spagna del calcio è sotto shock per la terribile notizia diffusa dalle autorità e ripresa dal club con un triste comunicato ufficiale
Qualcuno l’ha già ribattezzata ‘Maledetta Andalusia’. Già perché dopo il dramma vissuto da Sergio Rico, il portiere del PSG caduto da cavallo a fine maggio e rimasto in pericolo di vita per diverse settimane, la regione spagnola è stata nuovamente teatro di una tragedia. Che stavolta, a differenza di quanto accaduto con l’estremo difensore iberico, non ha avuto un lieto fine.
La tragica notizia, diffusa dalla Polizia nella giornata di lunedì 16 agosto, è stata particolarmente straziante sia per l’età del giovane calciatore ritrovato morto (un 18enne che militava nelle Giovanili del Cordoba, nella Serie C spagnola), sia per le modalità con le quali le Autorità sono riuscite a risalire all’appartenenza del cadavere ritrovato tra due vagoni di un treno nella stazione di Santa Justa, nei pressi di Siviglia.
Come se non bastassero le raccapriccianti scene che hanno portato alla notizia più triste che potesse mai essere diffusa, c’è stata anche la grande preoccupazione che aleggiava sul destino del giovane calciatore, di cui si erano perse le tracce ormai da 4 giorni. Un’agonia che ha dilaniato dall’interno la famiglia, gli amici e il suo club. E che alla fine ha trovato ‘pace’ con la conferma del tragico decesso dell’atleta.
Alvaro Prieto, tragica morte del calciatore del Cordoba
Dopo esser stato visto ad una festa a Siviglia il 12 ottobre, il 18enne Alvaro Prieto non ha dato più notizie di sé. Il giovanissimo giocatore avrebbe dovuto prendere un treno notturno che lo avrebbe riportato a casa nelle prime ore del giorno successivo. Ma di lui si sono perse le tracce. Questo almeno fino alla mattinata del 16 ottobre. Quando la Polizia ha ritrovato i resti del suo corpo.
Da una prima ricostruzione degli accadimenti, è emerso che Alvaro abbia mandato un messaggio alla madre per avvertirla che il cellulare in suo possesso si sarebbe scaricato a breve. Questo sarebbe il motivo per il quale non è riuscito a mostrare il biglietto elettronico al controllore del treno che avrebbe dovuto riportarlo a casa.
Invitato a scendere, Prieto – come mostrato dalle immagini delle telecamere a circuito chiuso – ha tentato senza successo di salire su un altro treno, prima di lasciare la stazione di Santa Justa.
L’abbigliamento indossato la sera del 12 ottobre dal giovane – pantaloni beige e camicia verde – già descritto in una precedente nota/appello del Cordoba, ha coinciso sia con quanto visto nei succitati filmati, sia con i resti del corpo rinvenuti in un convoglio a media distanza che si è fermato sotto il ponte dell’autostrada Carmona. Lì si erano concentrate le ricerche, purtroppo vane, del calciatore. Si indaga ancora sui motivi del decesso.