Novak Djokovic si prepara a un cambiamento importante dopo i grandi trionfi nel mondo del tennis: le parole del tennista sorprendono tutti.
Il momento del ritiro per Novak Djokovic potrebbe essere meno lontano di quanto si poteva pensare fino a poche settimane fa. Certo, il serbo è ancora il numero uno al mondo, è ancora uno dei migliori giocatori del circuito, nonché una leggenda vivente che porta con sé, ovunque vada, il record di 24 titoli dello Slam conquistati.
Ma il futuro è dietro l’angolo, e Nole sa che non potrà giocare ancora a lungo. Per questo motivo, stando a quanto trapela, avrebbe iniziato a pensare a ciò che vorrà fare una volta appesa la racchetta al muro. E la sua strada, stando agli osservatori più attenti alle sue ultime ‘mosse’, l’avrebbe forse già trovata.
Se di recente lo abbiamo visto fare bella figura anche su un campo da golf, in occasione della Ryder Cup a Roma, difficilmente sarà quella la sua strada. Per come parla e per come agisce, Nole infatti sembra destinato a indossare un completo e a entrare in politica.
Non che sia semplice immaginarlo nel ruolo di primo ministro della Serbia. Avrebbe sicuramente il physique du rôle per ricoprire anche quella carica, e gli elettori pronti a votarlo non mancherebbero. Sembra però che il suo interesse sia diretto, più che sulla politica nazionale o internazionale, su quella sportiva, con un vero grande obiettivo: cambiare in meglio il mondo del tennis.
Djokovic entra in politica? Le parole del tennista sorprendono i tifosi
Che avesse una predisposizione per gli altri, per gli interessi generali più che per quelli specifici suoi e del suo team, lo aveva già dimostrato alcuni anni fa, Nole, quando aveva scelto di fondare con Vasek Pospisil la Ptpa, il sindacato dei tennisti professionisti, chiamato a contrattare per la gestione dei montepremi e del calendario.
E in questo periodo di tempo lontano dal campo, dopo aver vinto l’ennesimo Us Open della sua carriera, il serbo ha avuto modo di confermare questa sua inclinazione per la politica sportiva. In una recente intervista al portale serbo Sportal, ha infatti confermato di essere impegnato in alcune battaglie per cercare di migliorare le condizioni di molti suoi colleghi. A partire da quella per il ‘salario minimo’.
Da tempo si discute nel mondo del tennis della possibilità di assicurare a tutti i giocatori un’entrata minima che possa aiutare chi è in difficoltà economica, per svariati motivi (dalle sconfitte ai lunghi stop er infortunio), a riuscire ad andare avanti.
“Conosco le difficoltà che si devono affrontare quando non si hanno soldi per poter viaggiare, alloggiare nei tornei, pagare fisioterapisti o coach“, ha affermato Nole, che adesso vuole sfruttare il suo ‘potere’ er cercare di cambiare questa situazione, che oggi interessa circa il 90% dei giocatori presenti nel circuito.
Oltre al ‘salario minimo’, sono però di suo interesse anche altre questioni fondamentali. Ad esempio le palline, che starebbero causando un aumento degli infortuni al polso e al gomito: “Esiste una connessione tra le palline e gli infortuni, vengono cambiate troppo spesso tra un torneo e l’altro. Bisogna trovare una soluzione“.
Insomma, Nole non ha ancora abbandonato il tennis giocato, ma a quanto sembra avrebbe già scelto la sua strada per il futuro. Aiutare il mondo del tennis a crescere, aiutare i suoi colleghi meno fortunati a poter perseguire i propri sogni e i propri obiettivi di vita.