Tifosi e dirigenti sorpresi per la decisione della campionessa che a 24 anni ha detto basta con lo sport: ha vinto davvero tutto
L’età media degli sportivi professionisti negli ultimi anni si è decisamente allungata e il fresco stop di Gigi Buffon a 45 anni lo dimostra. Ma non è così per tutti e non a caso ora lo sport italiano deve fare i conti con il ritiro, clamoroso ma non inatteso di una vera campionessa. Ha smesso a soli 24 anni, ma in fondo era una vita che si dedicava solo allo sport.
Prima di staccare e appendere la tuta al chiodo, però, ha voluto onorare fino in fondo i suoi impegni con la maglia della Nazionale azzurra. Domenica scorsa infatti a Ibagué-Tolima, in Colombia, sono terminati i Mondiali di pattinaggio artistico a rotelle chiusi dall’Italia al primo posto del medagliere con 26 medaglie di cui 6 d’oro, 9 d’argento e 11 di bronzo.
Un viaggio sul graduino più alto del podio lo ha fatto, ancora una volta, nella gara individuale Rebecca Tarlazzi che così ha messo fine ad una carriera semplicemente irripetibile. In Colombia infatti ha conquistando il sedicesimo titolo mondiale tra Junior e Senior. Una gara in salita, per la bolognese, che era terza dopo il Short Program. Ma nel Libero ha dato il meglio di sé rimontando fino al primato.
Primo titolo mondiale nel 2012, in Nuova Zelanda, quando aveva solo 13 anni e poi per dieci volte in coppia, con Alessandro Amadesi e successivamente con Luca Lucaroni. Ma ha vinto molto anche da sola, trionfando anche per due volte ai World Games, cioé le Olimpiadi degli sport che non sono olimpici, e sette volte agli Europei.
La storia dice che non c’è mai stato fino ad oggi nessuno come lei a livello mondiale, con un palmarés così ricco. Ma la storia è anche finita in Colombia perché Rebecca ha deciso di dire basta all’agonismo, dopo una vita passata sui pattini ereditando la passione dal padre che è stato anche suo allenatore.
Dopo il suo rientro a Bologna, intervistata dal Quotidiano Nazionale, la campionessa che il mondo ci ha invidiato ha confermato al sua decisione. Ufficialmente è per la voglia di lasciare spazio alle nuove generazioni, in uno sport che richiede tanti sacrifici fin da piccoli.
Ma ha anche confessato un grande problema che ha dovuto affrontare nel corso della sua lunga carriera: “Ho sofferto di attacchi di panico e ne soffro ancora. Anche se li gestisco meglio. Essere sempre al centro dell’attenzione non è semplice. In gara c’è la pressione di confermarsi ai vertici. Ci si aspetta molto, mi aspetto molto da me. E allora si complica tutto”.
Per sgombrare il campo da ogni illazione, Rebecca ha scelto di smettere semplicemente perché sente di aver dato tutto e non perché non reggeva più il panico. Però ha anche ammesso che essere diventata la numero uno al mondo la metteva in una condizione particolare. Sempre più spesso ha sentito una specie di odio sportivo nei suoi confronti, quindi meglio dire basta e cominciare una nuova carriera da allenatrice.
Sinner, l'incredibile racconto ha lasciato tutti a bocca aperta: non lo fa nessuno, lui è…
Il Mondiale di Formula 1 mette i sigilli ad Abu Dhabi e un nome storico…
Jose Mourinho ha parlato del suo rapporto con la Roma e del legame viscerale che…
Tennis, gli shorts da bollino rosso avvolgono le sue curve esplosive in maniera impeccabile: un…
Jannik Sinner continua nella sua ascesa incredibile nel tennis che conta, togliendosi anche una soddisfazione…
Novak Djokovic è ancora il tennista numero uno al mondo ma c'è la sensazione che…