Il nativo di San Candido, che dal 9 ottobre sarà ufficialmente il nuovo numero 4 del mondo, ha cambiato il suo stile di gioco. Ecco come
E adesso provate a contestarlo. Ed ora provate a dirgli che non batte mai un Top 5 del ranking. Provate a dire che avesse torto quando, di ritorno dagli Us Open, si rifiutò di prendere parte agli incontri di Coppa Davis perché non aveva recuperato fisicamente e mentalmente dalle fatiche di New York.
Probabilmente, sostengono ora tutti quelli che non si fanno problemi a salire sul carro del vincitore, se Jannik non si fosse riposato, non avrebbe battuto, come ha fatto giocando divinamente, un certo Carlos Alcaraz in quel di Pechino. Il nativo di San Candido, grazie alla splendida affermazione contro il fenomeno spagnolo, è salito al numero 4 del ranking mondiale. Una posizione che sarà ufficializzata al solito il lunedì successivo, il 9 ottobre, ma che è stata aritmeticamente raggiunta proprio grazie alla vittoria in semifinale in terra cinese.
Solo Adriano Panatta, e ben 47 anni fa, riuscì a raggiungere tali vette nella classifica mondiale. Senza peraltro riuscire a mantenere la posizione fino a fine anno. Cosa che invece molto probabilmente l’ex allievo di Riccardo Piatti farà, considerando i punti di vantaggio accumulati. Ma cosa c’è dietro la crescita impetuosa del talento altoatesino? Il coach Simone Vagnozzi suggerisce delle spiegazioni attraverso un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. E con un supporto video che aiuta la comprensione tecnica delle modifiche apportate.
Jannik Sinner, servizio vincente: la tecnica ‘Foot Up’
Dopo aver premesso che la precoce eliminazione al Roland Garros ha consentito al tennista di affinare prima di Wimbledon – e non a fine stagione, come inzialmente era nei programmi – la tecnica ‘Foot Up‘ nell’esecuzione del servizio, Vagnozzi ha spiegato i benefici per il modo di giocare del suo allievo.
“Col ‘Foot Up’, ovvero il servizio con l’avvicinamento dei piedi, a Wimbledon si è subito trovato più a suo agio: così il movimento risulta più fluido, perché l’altro servizio – quello del ‘Foot Back’, ndr – richiedeva più forza e se il match si prolungava, oppure Jannik cominciava ad essere un po’ stanco, rischiando di perdere ritmo”, ha spiegato.
C’è un video, postato su YouTube, che evidenzia meglio di qualunque parola la nuova tecnica adottata da Jannik. Un modo di mettere la palla in campo fatto proprio da anni anche da un certo Rafa Nadal, tanto per citare uno dei campionissimi degli ultimi decenni.
Appare chiara la ricerca di un movimento più compatto e veloce, con un lancio di palla via via più verticale rispetto alla linea del corpo. Jannik ha fatto tesoro delle nuove indicazioni, messe a frutto in un 2023 davvero ricco di soddisfazioni.