Tennis, le parole pronunciate dopo la grande vittoria hanno colpito gli appassionati. Del resto, le polemiche erano state roventi.
Ora che ce l’ha fatta, ora che è entrato nella storia, diventando il primo giocatore italiano dall’epoca di Adriano Panatta – correva l’anno 1976 – ad occupare la posizione numero 4 del ranking mondiale, il ‘pericolo’ è uno solo. Fare attenzione a tutti quelli che vorrebbero salire sul carro del vincitore.
Nel giro di 24 ore, Jannik Sinner ha dapprima battuto – passando così anche in vantaggio negli scontri diretti – Carlos Alcaraz, poi, dopo sei sconfitte consecutive contro il tennista russo, ha piegato anche Daniil Medvedev nell’atto conclusivo dell’Atp di Pechino. Terzo titolo in un 2023 davvero magico per Sinner. Ciliegina sulla torta, mancano 30 miseri punti alla qualificazione aritmetica per le tanto agognate ATP Finals di Torino.
Dopo i titoli di Montpellier (250) e Toronto (primo Masters 1000 in carriera), il tennista azzurro ha messo in cascina il suo nono titolo ATP della sua ancor giovanissima carriera. Il processo di crescita, continuo e costante, è stato caratterizzato anche da decisioni ‘scomode’. Magari più per i tifosi azzurri, per alcuni addetti ai lavori e per ex leggende del tennis italiano, che per il diretto interessato.
Impossibile dimenticare quanto accaduto nelle ultime settimane con la valanga di critiche che Sinner ha subìto per via della sua decisione di rinunciare all’impegno in Davis. Ora che la scelta del numero uno azzurro ha preso sostanza – forse se avesse giocato a Bologna non avrebbe avuto le energie necessarie per vincere a Pechino – in molti si sono ricreduti. Non Angelo Binaghi, presidente della FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel). Un difensore della prima ora delle decisioni del tennista altoatesino.
“È una giornata meravigliosa per il tennis italiano. E per tutti quelli che in questi 47 anni hanno inseguito un sogno che ora è diventato realtà grazie alle prestazioni di Sinner“, ha esordito il dirigente ai microfoni di LaPresse. Poi, ecco la stoccata. Facile capire a chi sia indirizzata.
“Il successo di Jannik deve essere dedicato a quei deficienti che nelle settimane scorse si sono accaniti contro di lui. Hanno fatto i moralisti e i saccenti contro un ragazzo che ha dimostrato di essere un grande giocatore, oltre che una grande persona. Si sono permessi di attaccare un ragazzo che è e resta un esempio sportivo e morale per tutto il nostro Paese“, ha concluso il numero uno della Federtennis.
Al commento di Binaghi si è affiancato quello di Filippo Volandri. Il capitano azzurro di Coppa Davis ha confermato che Sinner tornerà in Nazionale per la finale Eight di Malaga, nella quale gli azzurri affronteranno l’Olanda nei quarti di finale.
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