Decisione inaspettata da parte del Napoli: arriva la conferma, nessuno lo avrebbe mai immaginato.
Un fulmine a ciel sereno in casa Napoli. I risultati negativi non hanno potuto salvare la panchina dell’allenatore, e nonostante il dispiacere di tutti, dal presidente De Laurentiis ai giocatori, è arrivato alla fine un esonero inevitabile.
Nel calcio funziona così, è risaputo. Quando le cose non vanno bene, a pagare è quasi sempre il tecnico, anche perché è molto più semplice cambiare una sola persona che non ventidue calciatori. Ma a volte la sensazione è che forse si sarebbe potuta trovare una soluzione diversa per aggiustare una situazione complicata ma non del tutto compromessa.
Ma a Napoli l’ambiente è caldo e un po’ le pressioni della piazza, un po’ quelle dei media, hanno alla fine portato il numero uno azzurro, a malincuore, a tornare sui suoi passi e a cercare di dare una svolta alla stagione della sua squadra, nel tentativo estremo di salvare il salvabile.
Questa è la sintesi di quanto avvenuto nel 2019, quando il presidente azzurro ha scelto, suo malgrado, di allontanare Carlo Ancelotti subito dopo la partita vinta per 4-0 all’allora San Paolo contro il Genk, gara che sancì la qualificazione agli ottavi di finale degli azzurri per la prima volta come imbattuti nel girone, impresa che anche Spalletti non è riuscita a eguagliare. Ma perché si arrivò a quell’esonero? A distanza di anni spunta finalmente la verità.
Esonero Ancelotti, ecco la verità: svelati i motivi della scelta di De Laurentiis
Il tecnico di Reggiolo ha pagato il settimo posto in Serie A, con 21 punti raccolti in 15 partite, una miseria per le ambizioni della squadra partenopea, e soprattutto la spaccatura venutasi a creare dopo il celeberrimo ammutinamento di novembre. Un punto di non ritorno che difficilmente si sarebbe potuto cancellare con un colpo di spugna.
Anche per questo motivo si è a lungo pensato che a portare la società ad allontanare Carletto dalla panchina fossero stati più i rapporti logori con i giocatori che non un andamento lento in campionato. A distanza di quattro anni arriva però una versione dei fatti che sembra smentire ogni tesi portata avanti in passato.
Come rivelato da Marco Varriale, proprietario del ristorante Borgo Antico, il preferito di Ancelotti nella sua esperienza partenopea, in un’intervista a Relevo, tutti furono molto dispiaciuti per la scelta dell’esonero. Anche gli stessi giocatori.
“I calciatori erano molto dispiaciuti per quello che era successo“, ha confermato il ristoratore che, con questa dichiarazione, ha in parte smentito quanto si è sostenuto fino a oggi. Se dunque è realistico che ci siano state delle incomprensioni, a dir poco, tra il mister e alcuni senatori dello spogliatoio (come Insigne), è altrettanto probabile che la soluzione dell’esonero non fosse in realtà voluta da nessuno.
E in fin dei conti quel rotondo 4-0 che ha chiuso la parentesi ambigua di Carletto sulla panchina azzurra ne era una testimonianza chiara. Nessuno desiderava davvero il suo allontanamento. Ma forse era l’unica soluzione possibile in un momento di estrema confusione nella società, nella squadra e nell’intero ambiente.