Il mondo del calcio saluta un grande campione che ha deciso di lasciare a soli 33 anni: una vera mazzata sui tifosi
Lo sport moderno dimostra che le carriere degli atleti si sono allungate parecchio rispetto al passato. Certo, non tutti staccano a 45 anni come Gigi Buffon, ma il calcio è solo un esempio della longevità per i professionisti. Così, quando arriva la notizia del ritiro di un grande campione ancora tutto sommato giovane è una mazzata.
Eppure la decisione ormai è ufficiale anche se non è stato facile prenderla. Sebastian Rudy, a 33 anni, ha deciso di dare l’addio al calcio giocato per cominciare una nuova fase della sua vita che non sarà più in campo. Tutto questo, dopo aver vestito maglie importanti come quelle del Bayern Monaco e dello Schalke 04, ma anche della Nazionale tedesca.
Rudy chiude così con 358 partite in Bundesliga e 17 gol, ma anche 29 presenze con la maglia della Germania, compresa quella ai Mondiali di Russia 2018. E lo annuncia sul sito della sua ultima squadra, l’Hoffenheim. Lì era rimasto fino a giugno, alla scadenza naturale del suo contratto, anche se in realtà nelle ultime due stagioni il campo non lo aveva visto molto.
Una vita da mediano, la sua. Piazzato lì, davanti alla difesa, ha dato il meglio durante tutta la sua carriera. In alternativa anche come centrocampista centrale, spostato un po’ più avanti, ma comunque grandi polmoni e grande corsa, che gli ha permesso anche di distinguersi sulla fascia destra.
Addio nel calcio: il punto più alto ai Mondiali, ma da lì il declino
Cresciuto nelle Giovanili dello Stoccarda, il primo passaggio importante della sua carriera è stato quando nell’agosto 2010 è stato acquistato a titolo definitivo dall’Hoffenheim per 4 milioni di euro. Sei stagioni e mezzo con quella maglia, diventando uno dei leader ma anche vice-capitano.
A gennaio 2017, il grande salto di qualità con il passaggio al Bayern Monaco. Con quella maglia ha giocato 35 partite ufficiali tra Bundesliga e Champions League ed è stato anche convocato per i Mondiali.
Quello che doveva essere il suo momento più bello in realtà si è trasformato in una sliding door. Nella seconda partita del girone, vinta contro la Svezia, è uscito dopo mezz’ora per un infortunio e lì è finita la sua avventura. Poco dopo ha anche lasciato il Bayern per lo Schalke 04 e di lì è stato un continuo rimbalzo fra la squadra di Gelsenkirchen e l’Hoffenheim.
Nell’estate del 2018 il suo nome era stato accostato anche al Napoli, allora allenato da Carlo Ancelotti. Alla squadra serviva un mediano d’ordine come il tedesco, ma in realtà la trattativa non era mai decollata.
E adesso cosa succederà? In realtà il suo è un addio al calcio professionistico, ma potrebbe continuare in una delle serie minori delle Germania, con meno allenamenti e impegni agonistici, ma più spazio per il divertimento.
Alla Bild in effetti ha confessato che “al momento potrei anche voler iniziare una seconda carriera. Non so quanto tempo mi servirà né cosa farò alla fine. Devo ancora pensare un po’ a cosa mi piace e cosa mi entusiasma”. Il tempo gioca dalla sua parte.