Una scelta che divide il mondo dell’atletica e che segna una nuova era: Marcell Jacobs cambia tutto, ma scatena critiche feroci
Come un uragano che si è abbattuto sull’atletica italiana, anche se dopo i Mondiali di Budapest sembrava chiaro a tutti che qualcosa sarebbe successo. Ma la scelta di Marcell Jacobs e il suo ultimo gesto stanno scatenando una valanga di critiche inattese, persino da lui.
Dopo nove anni il campione olimpico ha deciso di cambiare tutto, a cominciare dall’allenatore. Addio a Paolo Camossi, che lo ha portato sul tetto del mondo. Ma addio anche all’Italia: alla sua Desenzano che è sempre stata casa, non solo in pista. E anche a Roma che era diventata il centro nevralgico della sua preparazione.
Ripartirà dal caldo della Florida, a Jacksonville, e dalle idee di Rana Reider. Una scelta più improvvisa che ponderata, nonostante la fama del tecnico statunitense che, negli anni, ha preparato diversi campioni come Andre De Grasse e Trayvon Bromell.
Ormai la decisione è presa, l’ha confermato lo stesso Jacobns con un post: “Ho un grande obiettivo: tornare a far sventolare la bandiera italiana il più in alto possibile alle Olimpiadi di Parigi”. Ha ringraziato il Coni, la Fidal, il su ex tecnico, le Fiamme Oro, Roma che lo aveva accolto, ma non vede l’ora di ripartire.
Marcell Jacobs, arriva un gesto inaspettato: la decisione divide il mondo dell’atletica
In realtà non è il gesto in sé ad avere stupito. Nel mondo dell’atletica, più che in altre discipline, il cambio di allenatore è una consuetudine anche se mancano solo 10 mesi ai Giochi Olimpici di Parigi. In fondo, di recente, lo ha fatto anche Fred Kerley, battuto da Marcell a Tokyo e campione del mondo sempre nei 100 un anno fa.
Molti sospettano che dietro alla decisione ci siano motivi non solo tecnici. Jacobs ha un contratto di sponsorizzazione importante con Puma e anche il suo nuovo allenatore è un uomo dell’azienda tedesca. In ogni caso la struttura della University of North Florida è all’avanguardia e quindi non gli mancherà nulla.
La Fidal però è rimasta in parte spiazzata e lo dimostrano le parole del presidente, Stefano Mei. Ha confessato di non essersi informato in anticipo su quella che sarebbe stata la scelta di uno dei suoi atleti di punta. Quindi prima della sua partenza per gli Stati Uniti gli chiederà se sia sicuro della scelta. Ovviamente Jacobs non cambierà la sua scelta.
Il dt della Nazionale, Antonio La Torre, ha approvato la scelta di Jacobs perché dimostra il suo coraggio. Molti dubbi, invece, li ha sollevati l’ex velocista azzurri Stefano Tilli come riporta ‘La Gazzetta dello Sport’. Secondo lui è come se l’Italia del calcio si fosse affidata ad un allenatore straniero, anche perché la storia gioca contro Jacobs.
Nessuno degli azzurri che ha scelto di allenarsi in America ha tratto beneficio, anzi. “E poi, scusate – spiega Tilli – ma prima di autorizzare qualcuno a scegliere un determinato allenatore non bisognerebbe magari dare un’occhiata al suo profilo su Google per vedere se ci sono problemi?». Domande che per ora non hanno risposta.