Annuncio che non va troppo per il sottile nel post gara di Suzuka, con le Ferrari che si sono piazzate in quarta e sesta posizione
Dopo le buone premesse dell’anno scorso, la Ferrari SF-23, evoluzione della F1-75, ha deluso le aspettative di team e tifosi, rivelandosi una vettura poco competitiva. Le difficoltà ci sono state per tutta la stagione e la Red Bull non ha fatto molta fatica per vincere il suo sesto Mondiale costruttori.
La vittoria aritmetica è arrivata in occasione del Gran Premio del Giappone e già con la prossima gara può arrivare anche il terzo titolo iridato di Max Verstappen. Un trionfo su tutta la linea per il team di Milton Keynes che ha demolito la concorrenza imponendo un ritmo spesso e volentieri insostenibile.
Alla Ferrari non sono che rimaste le briciole e, in questa seconda parte di stagione, sta cercando di salvare il campionato introducendo miglioramenti che per ora hanno dato buoni frutti. Il successo di Sainz a Singapore ha ridato entusiasmo ad un ambiente che sta lavorando duramente per riportare in alto la Rossa. Tuttavia, nel weekend di Suzuka si è verificato un episodio che sta facendo discutere.
Ferrari, Sainz lo dice apertamente: coinvolto Leclerc
In particolare, quando si è trattato di decidere per l’ultimo pit stop nel Gran Premio, il muretto Ferrari ha optato per far rientrare prima Sainz di Leclerc. Lo spagnolo aveva un buon passo ma gli ingegneri della scuderia di Maranello hanno ritenuto fosse la scelta migliore per la squadra. Una decisione che però non è del tutto piaciuta a Carlos, convinto che avrebbe potuto recuperare un’altra posizione.
“Avevo molto ritmo – ha detto in un’intervista a Sky Sport F1 –. Peccato per l’ultima sosta, che mi è costata la posizione su Hamilton. Dobbiamo vedere cosa si poteva fare meglio“. Un’analisi necessaria a detta di Sainz, il quale ritiene di esser stato “sacrificato” per favorire Leclerc. “Hanno fatto rientrare prima Leclerc per garantirsi la posizione – ha aggiunto il pilota –, ma in questo modo sono stato sacrificato“.
Insomma, una scelta non gradita da Sainz quella degli ingegneri della Rossa, che però avevano preso una decisione analoga anche a Singapore per preservare la prima posizione del pilota iberico. Leclerc è stato tenuto dietro per tutta la gara per cercare di rallentare il più possibile gli inseguitori che avrebbero potuto impensierire il compagno.
Alla fine, la strategia ha pagato anche per merito dello stesso Sainz che ha attuato un gran piano gara concedendo il DRS a Norris, con quest’ultimo che si è potuto difendere dagli attacchi delle Mercedes. di Russell e Hamilton.