Novak Djokovic, è arrivata una rivelazione da brivido sul campione serbo. A farla, è stata una persona che lo conosce molto bene
Un 2023 straordinario e pieno di successi importanti per Novak Djokovic. Il tennista serbo classe 1987 sembra instancabile e pieno di energie, come dimostrano i risultati recenti che lo hanno riportato in cima alla classifica mondiale ATP.
Tre slam vinti su quattro, record di 24 titoli Slam conquistati in carriera e persino la voglia e l’energia di aiutare i suoi compagni di Nazionale in Coppa Davis. Un vero e proprio mostro sacro del tennis maschile che non ha affatto voglia di fermarsi e punta già con forza alle ATP Finals di Torino.
Ma c’è stato un momento, non troppo tempo fa, in cui Djokovic sembrava voler smettere anzitempo con il tennis. Basta con le competizioni, con gli slam e con tutto ciò che concerne questo sport ad alti livelli. Il ritiro era una possibilità più che concreta.
La conferma del quasi ritiro dal tennis di Nole Djokovic arriva dalla voce di sua moglie Jelena Ristic, donna che da molti anni è al suo fianco ed è madre dei suoi due figli. Un’intervista recente ad un podcast ha svelato l’intrigante e inaspettato retroscena.
Jelena svela un retroscena su Djokovic
Il tutto risale al 2019, anno difficilissimo per Djokovic, costretto ad operarsi al gomito che gli dava problemi da un paio di anni. Senza dimenticare i litigi con l’ex coach André Agassi e la rottura tra i due, fino alla sconfitta nei primi turni dell’Indian Wells che sembrava la goccia finale.
“Dopo la sconfitta con Paire era a pezzi. Riunì tutti noi e il suo staff e disse che voleva smettere, che aveva chiuso col tennis. Piangemmo e gli chiedemmo di ripensarci, che non era ancora il momento di finirla. Non voleva più giocare, non voleva saperne di partite, racchette e palline”, questo l’inizio del racconto della signora Djokovic, spesso presente all’angolo con i coach e lo staff di Nole.
Fu proprio Jelena a far ricredere Djokovic, con un gesto che gli fece capire quanto amasse il tennis: “Io e i bambini ci recavamo al campo d’allenamento a giocare, lui non voleva neanche avvicinarsi.” Poi ecco la svolta decisiva: “Un giorno venne con noi, ci vide e cercò di unirsi a noi. Io glielo impedii, dissi che ormai lui aveva mollato. Ma Nole ci assicurò che si sentiva meglio e che gli mancava il tennis. Era tornato, chiamò il coach Vajda e tornò subito ad allenarsi”.
