Gianluca Vialli e la rivelazione da brividi. Rileggere le dichiarazioni dell’ex giocatore, fa sempre un effetto particolare.
Passano i mesi, tra poco saranno nove da quel triste 6 gennaio 2023, quando è arrivata la notizia della scomparsa di Gianluca Vialli. Passano i mesi ma non si attenua minimamente quel vuoto che ha lasciato l’ex calciatore.
Sarà per via del fatto che in tanti sono cresciuti con i suoi gol, con i suoi sorrisi, con i suoi scherzi. In tanti ne hanno sempre ammirato l’intelligenza, dono ulteriore che ben si combinava con il suo talento con il pallone tra i piedi. Sarà, soprattutto, per il fatto che un uomo pubblico e popolarissimo abbia deciso, un giorno, di raccontare il suo dramma più intimo.
A quella sterminata platea domenicale che lo applaudiva, o fischiava poiché assai temuto dalle tifoserie avverse, ha voluto dire tutto, senza filtri, né omissioni. L’ex campione di Sampdoria e Juventus un giorno ha deciso di raccontare come sul treno della sua vita fosse salito il compagno di viaggio più indesiderato, il cancro. Insieme hanno percorso l’ultimo tratto di vita di Vialli. Il viaggio è terminato tristemente a Londra il 6 gennaio 2023.
Rileggere, o riascoltare, le parole pronunciate da Gianluca Vialli soltanto poche settimane prima della sua scomparsa inducono, da un lato, ad innumerevoli riflessioni, mentre dall’altro non possono che suscitare emozioni profonde.
Le sue parole, pronunciate ad Alessandro Cattelan, e contenute nel docu-show Una semplice domanda su Netflix, riecheggiano nelle nostre orecchie. “Io ho paura di morire, eh. Non so quando si spegnerà la luce che cosa ci sarà dall’altra parte, ma in un certo senso sono anche eccitato dal poterlo scoprire“, queste le sue parole riportate da vocedinapoli.it.
Sviscerare davanti al pubblico, al suo pubblico, tutte le paure, le incognite, il caldissimo magma di sensazioni ed emozioni che una tale situazione ha naturalmente portato alla luce, lo ha fatto diventare, lui stesso, un nostro unico compagno di viaggio. Vialli in campo è sempre stato un indomito guerriero, questa volta ha subito compreso come il suo avversario fosse decisamente più forte di lui. E purtroppo invincibile.
“Io con il cancro non sto facendo una battaglia perché non credo che sarei in grado di vincerla, è un avversario molto più forte di me“. Eppure quella piena consapevolezza non lo ha mai fatto indietreggiare di un millimetro. La sua vera battaglia è stata con la vita stessa, quella che ha voluto continuare a vivere fino all’ultimo respiro, quella fatta: “per il 10% da quel che ci succede e per il 90% da come l’affrontiamo“. Proprio come l’ha affrontata lui.
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