Ritiro clamoroso nel mondo del tennis: dopo il suo ultimo torneo, ha deciso di porre fine alla sua carriera a 33 anni.
È finita, adesso per davvero. Si chiude un’epoca nel mondo del tennis e per una nazione in particolare. Ci ha provato, ha cercato di stringere i denti, ha tentato in tutti i modi di darsi un’altra possibilità, lavorando sul suo fisico, sul suo corpo, sulla sua mente. Ma l’infortunio che da tempo lo affliggeva ha costretto uno dei grandi protagonisti del circuito a gettare la spugna. Dopo gli Us Open ha annunciato il ritiro.
A 33 anni, il campione ha deciso di dire basta. Troppe le delusioni, troppe le sconfitte inaspettate, troppo il dolore causato da una lesione cronica che lo affliggeva da tempo e rendeva il suo ginocchio destro un tallone d’Achille più che un sostegno su cui poggiarsi.
“Non c’è cura per il mio problema“, ha dichiarato Guido Pella in un lungo post su Instagram, una vera commovente lettera d’addio con cui il 33enne tennista argentino ha voluto salutare definitivamente i suoi fan, tutti i tifosi che lo hanno sostenuto nei momenti belli e in quelli meno belli, accompagnandolo per tutta la carriera e permettendogli di raggiungere traguardi importanti, per certi versi insperati.
“Lo scorso anno il dolore mi impediva praticamente di camminare e ho deciso di prendermi una pausa“, ha raccontato Pella, aggiungendo: “Un mese dopo ho scoperto che presto sarei diventato padre“. E proprio quella scoperta gli ha dato la forza per accettare una decisione che in fondo al cuore covava già da tempo.
Pella si ritira, annuncio improvviso e addio tennis
Ogni cosa, secondo lui, si è concatenata per permettergli di arrivare alla scelta di fare un passo indietro. Non potendosi più allenare bene, e comprendendo che nella sua vita tutto sarebbe cambiato con la nascita del suo primogenito, ha deciso di farsi da parte, di accogliere le novità della sua vita con gioia.
“Il mio è stato un viaggio incredibile, ho vissuto momenti che non tutti possono vivere, e per questo motivo sarò sempre grato al tennis“, ha aggiunto il tennista argentino, sottolineando come avesse già scelto di appendere la racchetta al chiodo dopo gli Us Open.
A Flushing Meadows, il mancino di Bahia Blanca ha perso al primo turno contro il sudafricano Lloyd Harris in tre set combattuti. L’ultima battaglia di una carriera in cui ha raccolto per certi versi più di quanto ci si sarebbe attesi, anche senza raggiungere traguardi straordinari.
Il suo apice resteranno i quarti di finale a Wimbledon nel 2019 e soprattutto la vittoriosa cavalcata in Coppa Davis nel 2016 con i suoi compagni di nazionale argentini, tra cui Federico Delbonis e soprattutto Juan Martin Del Potro. Un trionfo che rimarrà il momento più dolce della sua carriera, per l’ex numero 20 al mondo.
In singolare il suo unico successo a livello Atp resterà invece il 250 di San Paolo, in Brasile, conquistato nel 2019 superando in finale il cileno Cristian Garin. Ma ricorderà con grande affetto anche le quattro finali perse, nei 250 di Monaco di Baviera, Umago e Cordoba e anche nel 500 di Rio de Janeiro contro l’uruguaiano Cuevas. Perché anche le sconfitte possono trasformarsi in piacevoli ricordi.