Lutto per i tifosi di calcio italiani per l’addio ad un calciatore protagonista in passato con un club di Serie A.
Il 2023 finora è stato un anno terribile dal punto di vista delle perdite e dei lutti nel mondo del calcio. Il nuovo anno si è aperto con l’addio dolorosissimo a Gianluca Vialli, morto per le conseguenze di un tumore il 6 gennaio scorso, a pochi giorni di distanza da Sinisa Mihajlovic.
Nei mesi scorsi sono scomparse anche altre leggende del nostro calcio come la bandiera laziale Vincenzo D’Amico, il fuoriclasse interista Luisito Suarez fino al tanto amato ed indimenticato Carlo Mazzone.
Simboli di un calcio che non esiste più e che purtroppo continua a perdere memoria e pezzi importanti. L’ultimo lutto si è consumato nei giorni scorsi ed ha rappresentato un dolore molto forte per i tifosi più longevi dell’Atalanta, che hanno dovuto salutare una leggenda del loro club.
Nella giornata di venerdì ci ha lasciati Giovanni Pirola. Ovvero uno dei centrocampisti più grintosi e combattivi del calcio italiano. Soprannominato il ‘Maratoneta’, proprio per la sua grande continuità nella corsa ed i polmoni inesauribili che lo hanno portato a giocare numerosissime gare di Serie A.
Pirola, classe 1946, si è spento a Vimercate, sua città natale, a 77 anni compiuti. Una vita da sportivo ed atleta vero, quando l’agonismo e la professionalità erano le prime prerogative per tutti coloro che entravano nel mondo del calcio. Non a caso qualche anno fa fu premiato dallo stesso comune di Vimercate con la benemerenza civica per meriti sportivi, definendo Pirola come “Atleta e persona tenace e di grande combattività, nello sport e nella vita”.
Come detto Pirola è stato una bandiera dell’Atalanta e della Reggina, le due società con cui ha giocato il maggior numero di partite e con le quali si è fatto riconoscere come un grande centrocampista. Tanto che il grande giornalista Gianni Brera ne elogiò la combattività da guerriero sul campo, dopo una splendida prestazione contro il Milan negli anni ’70.
Oltre all’Atalanta e alla Reggina, ha avuto comunque modo di mettersi in mostra pure con altre squadre storiche come Modena, Parma e Pescara, chiudendo la carriera professionistica nel 1981. Il punto più alto della carriera del Maratoneta Pirola resta la promozione in A con la Dea nella stagione 1970-71, traguardo all’epoca storico che lo fece diventare un beniamino della tifoseria nerazzurra.
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