Federico Chiesa, protagonista di un ottimo avvio di stagione, è al centro di una polemica che affonda le sue radici in una vecchia norma
E meno male che sarebbero dovuti andar via. Meno male che la Juve, un po’ per far cassa, un po’ per accontentare i gusti squisitamente tecnico-tattici del suo allenatore, non sarebbe stata pregiudizialmente contraria alla loro cessione.
Dusan Vlahovic e Federico Chiesa hanno risposto coi fatti alle mille illazioni di mercato sul loro conto. Ergendosi di fatto a protagonisti di un avvio di stagione coi fiocchi. Quattro reti, con un assist, per l’attaccante serbo, tre gol per il figlio d’arte. Alla faccia delle cessioni eccellenti.
I due hanno dimostrato di avere un’intesa che, sebbene sia siano giocate solo quattro gare, sembra poter fare le fortune della Vecchia Signora nella stagione in corso e non solo. Anche nell’ultima vittoriosa gara contro la Lazio, disputatasi in anticipo sabato per consentire ai capitolini di preparare al meglio l’esordio in Champions League, gli ex Fiorentina hanno fatto faville. Attorno all’esterno però è montata improvvisamente una polemica, sollevata su Twitter dal noto giornalista Maurizio Pistocchi.
La miccia è stata accesa in relazione al mancato impiego, per un dichiarato infortunio, di Federico Chiesa, nelle prime due gare dell’era Spalletti in Nazionale.
“Dopo aver visto Chiesa e Politano, non abili per la Nazionale, tra i migliori della Juve e del Napoli 4 quattro giorni dopo, sarebbe il caso di stabilire per regolamento che chi viene convocato in Nazionale e non risulta abile per infortunio non può disputare la successiva gara in campionato. O no?“, ha tuonato su Twitter l’ex giornalista di Mediaset.
Bisogna però fare due considerazioni per spiegare l’intervento di Pistocchi, che sta scatenando non poche polemiche tra gli addetti ai lavori. La prima è che sia Chiesa che Politano avevano lasciato anzitempo il ritiro della Nazionale per problemi fisici. Il bianconero non aveva preso parte nemmeno alla prima partita contro la Macedonia. L’ex Inter invece era stato sostituito all’intervallo a Skopje, lasciando poi il ritiro il giorno successivo, saltando la sfida contro l’Ucraina.
La seconda è che è già esistita una sorta di norma che impediva, a chi non rispondeva però alla convocazione – non a chi lasciava anzitempo il ritiro – di partecipare alla successiva gara di campionato col proprio club.
La fattispecie si è applicata in caso di gare infrasettimanali della Nazionale, funzionando col sistema del ‘gentlemen agreement‘. Era cosa buona e giusta insomma, come accadde una volta anche ad Alex Del Piero, che se ci si rendeva indisponibili per la maglia azzurra, non si scendesse in campo tre-quattro giorni dopo con la squadra di club.
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