Il pareggio con il Genoa ha scatenato grandi polemiche a Napoli: Garcia già traballa. E sono passate solo quattro giornate
Dire che a Napoli non sia scattato l’amore tra la piazza e la squadra, già orfane di Luciano Spalletti e della magia dello scorso anno, e l’attuale tecnico Rudi Garcia, è quasi lapalissiano.
Se le prime due vittorie avevano in parte nascosto questa sorta di sindrome di rigetto nei confronti del francese, il secondo tempo con la Lazio e soprattutto l’abulica prestazione messa in campo a Marassi con il neopromosso Genoa hanno fatto scattare più di un allarme in casa Napoli. E adesso sono già in tanti a chiedere l’immediato esonero dell’ex allenatore della Roma.
Dopo anni di #AllegriOut, qualche #PioliOut e per un breve periodo anche #InzaghiOut, oggi a dominare nelle tendenze calcistiche su X è certamente l’hashtag #GarciaOut. Non una novità per un ambiente caldo come quello di Napoli, ma di certo un campanellino d’allarme non da poco per la società, che su Garcia ha scommesso garantendogli anche un contratto piuttosto oneroso.
Motivo in più per non credere possibile, ovviamente, un esonero dopo sole quattro partite. E probabilmente nemmeno dopo dieci o dodici, salvo risultati davvero clamorosi e compromettenti per le ambizioni azzurre, a questo punto già quasi ridotte al solo quarto posto, vista la forza dell’Inter in queste prime giornate. Ma qualcosa andrà pur fatto, perché oggi i tifosi sono già quasi in preda a una crisi di nervi.
Sarà che la differenza tra la grande bellezza spallettiana e la confusione di Garcia è evidente. Sarà anche che in conferenza stampa il tecnico ha dimostrato di non avere grande capacità di fare autocritica e analisi precisa di quel che succede in campo, ma oggi più che mai i tifosi azzurri sono delusi, o meglio inferociti, con l’allenatore francese.
Al di là dei commenti offensivi, quelli sempre fuori luogo, sono in tanti sui social a scagliarsi contro il tecnico per le sue scelte opinabili, per la mancanza di un canovaccio tattico preciso, per un atteggiamento che per certi versi appare troppo leggero, considerando che sta sedendo in questo momento sulla panchina dei campioni d’Italia.
“Da esonerare subito“, gridano in molti, scandalizzati per lo scempio visto al Ferraris. Altri rimpiangono non solo Spalletti, ma addirittura Gattuso, allenatore che a Napoli non ha certo lasciato un ricordo magnifico in tutti. Qualcun altro va ancora più indietro, e paragona questa versione del Napoli a quella, altrettanto abulica, del periodo ancelottiano.
C’è poi chi va più sullo specifico e accusa Garcia di aver “rotto il giocattolo“, di aver “bruciato Osimhen e Lobotka“, di aver fatto diventare Anguissa un brocco. E altri ancora si limitano a un unico e semplice ‘perché’: “Togli Kvara per Zerbin a cinque minuti dalla fine? Vergogna“.
Un cambio, in effetti, che ha dato conferma a chi crede che al momento l’allenatore sia in confusione. Anche perché la sua spiegazione (“ho voluto dare minuti a chi si sta allenando bene“) è tutto meno che soddisfacente per una squadra che vuole vincere e tornare a convincere.
Insomma, la luna di miele, se mai è cominciata, è già finita per Garcia. E a partire da Braga e da Bologna i tifosi vorranno una reazione diversa. Altrimenti le previsioni di chi non immagina il francese a Napoli per ‘godersi gli struffoli’ comincerebbero a sembrare meno fantasiose di quanto non potesse apparire solo qualche settimana fa.
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