Nonostante lo US Open si sia concluso ormai da più di una settimana, non si placano le polemiche riguardanti Novak Djokovic.
Il successo agli US Open ha portato Djokovic ad assicurarsi il titolo numero 24 per quello che riguarda gli Slam ma non mancano le critiche nei confronti del numero uno della classifica ATP.
La vittoria contro Medvedev ha regalato un altro successo a Novak Djokovic, sempre più numero uno della classifica ATP e volato poi ad aiutare la Serbia nelle partite di Coppa Davis. Un campione che non sembra conoscere limiti ma che è stato attaccato da più parti dopo la conclusione del torneo negli Stati Uniti. Nelle ultime ore è intervenuto anche Kyrgios per dire la sua sugli attacchi che ha ricevuto il serbo.
L’esultanza messa in mostra dopo la vittoria in semifinale contro Shelton è ancora argomento di dibattito nel mondo del tennis. L’ultimo a commentare è stato proprio il padre del tennista americano che ha attaccato Djokovic.
Djokovic criticato, cosa è successo allo Us Open
Intervistato da GQ Magazine, il padre di Shelton ha affermato: “Voleva prendersi gioco di Ben a fine partita, non voleva solo imitarlo. E’ un peccato che tutto questo arrivi da un grande campione“. Parole che riaccendono le polemiche rispetto a quanto fatto da Djokovic al termine della sfida in semifinale contro il classe 2002 mimando il gesto di ‘riattaccare il telefono’ precedentemente messo in mostra da Shelton contro Tiafoe.
A difendere Djokovic ci ha pensato nelle scorse ore il collega Nick Kyrgios. L’australiano ha infatti commentato l’accaduto attraverso il proprio profilo Twitter: “Lo sport è intrattenimento e noi non siamo robot. Dopo la partita molta gente parlava più dell’esultanza che della partita stessa“. Parole in difesa del campione serbo che da più parti era stato attaccato dopo quanto fatto al termine della sfida contro lo statunitense.
In una recente intervista a GQ, Djokovic ha parlato delle sue imitazioni, raccontando anche di come Nadal non le abbia apprezzate dal momento in cui abbia iniziato a vincere. Protagonista invece in positivo per quello che riguarda la critica, Djokovic è stato apprezzato per la sua scelta di andare a partecipare alla Coppa Davis. Dopo la vittoria agli US Open, il classe 1987 ha deciso di raggiungere i suoi compagni di nazionale, al contrario di tennisti più giovani come Alcaraz e Sinner, rimasti a riposo dopo le fatiche delle ultime settimane.