Un campionissimo dello sport italiano ci ha lasciati: una tragica notizia per tutti gli appassionati
Una notizia sconvolgente e inaspettata ha colpito il mondo dello sport italiano, ovvero la tragica scomparsa di un suo grande atleta e medagliato olimpico. Sconvolgente anche per la giovane età del campione che, da tempo affetto da una grave malattia ci ha lasciati a 53 anni. La notizia riguarda uno degli sport più amati e di maggiore successo in Italia, che anche se non è al livello di notorietà di calcio e pallavolo resta tra i più seguiti nel nostro paese.
Il mondo della pallanuoto si stringe attorno alla famiglia di Luca Giustolisi, scomparso a 53 anni il 14 settembre, dopo una lunga malattia. Nato a Trieste il 13 marzo 1970, era stato uno dei volti più della pallanuoto azzurra negli anni’90, parte della squadra che conquistò la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Atlanta, nel 1996, e un oro europeo nel 1995. Aveva iniziato a giocare nella squadra della sua città, per poi trasferirsi alla Roma.
Tra il 1994 e il 1997, Giustolisi difese i colori giallorossi della società capitolina, affiliata alla più nota squadra di calcio e vinse una Coppa LEN e una Coppa delle Coppe. Successivamente ha giocato con il Posillipo e con la Pro Recco. Con entrambe ha conquistato sia lo scudetto che il titolo europeo, prima di ritirarsi nel 2002.
Addio a Luca Giustolisi, leggenda della pallanuoto italiana
Una carriera che ne ha fatto una delle leggende della pallanuoto azzurra, ancora molto ricordato a più di 20 anni dal ritiro dall’attività agonistica.Una volta smesso di giocare, aveva iniziato la carriera da allenatore e dirigente.
Una nuovo percorso iniziato nel 2004, come dirigente del Trieste, la società che lo aveva lanciato, per poi diventare un anno dopo allenatore del Nervi. Dalla Liguria, nel 2008 si è trasferito in Piemonte, assumendo l’incarico di direttore tecnico del Torino 81. Lo scorso febbraio era partita una nuova avventura, entrando nello staff del Brescia come consulente psicologico.
Luca Giustolisi si era laureato a pieni voti in psicologia, svolgendo con grande profitto questa professione, soprattutto a contatto con i minori. Aveva sempre avuto uno spirito proteso verso il prossimo, che si rivedeva anche nella passione per il giornalismo e in quella per la politica, dati i suoi ideali di sinistra.
Da qualche tempo soffriva di un tumore e le sue condizioni si erano aggravate di recente. Ha lasciato la moglie Anna Caterina Antonacci, nota soprano, e il figlio Gillo.