Mentre Michael Schumacher continua a vivere in una sorta di limbo protetto dalla sua famiglia, c’è chi non vuole smettere di ricordarlo
Dieci anni ormai sono trascorsi da quella drammatica caduta sulle nevi di Meribel che ha stravolto completamente l’esistenza di Michael Schumacher e della sua famiglia. In un decennio è cambiato tutto.
L’uomo che ha cambiato i destini della Ferrari facendo la storia della scuderia modenese, di fatto, è scomparso dalla scena pubblica. Sappiamo tutti che si trova nella villa di famiglia in Svizzera, protetto dalle persone a lui più care. Ma ormai del vero Schumacher, dell’uomo sicuro di sè e pieno di energia non è rimasto più niente.
Di lui sono però indelebili i ricordi e gli aneddoti, tanti e memorabili, di chi lo ha conosciuto e anche molto da vicino. E chi meglio di un ex grande rivale è in grado di raccontare chi fosse realmente Michael Schumacher o comunque dei determinati aspetti del suo carattere. Un pilota che dell’ex campione tedesco è stato un grande avversario alla fine degli anni Novanta è stato il finlandese Mika Hakkinen, vincitore di rue titoli mondiali consecutivi nel 1998 e nel 1999 alla guida della McLaren.
Michael Schumacher, il ricordo è davvero commovente
Hakkinen ha raccontato alcuni aneddoti legati a Schumi e a un duello che ebbe inizio quanto entrambi erano poco più che adolescenti. In un’intervista rilasciata a f1-insider, l’ex campione finlandese ha riportato alla mente i suoi primi incontri/scontri con il fuoriclasse tedesco.
Hakkinen ripercorre i primi anni della sua carriera. Anzi, della sua e di Schumacher: “Abbiamo percorso una lunga storia insieme, già all’età di 14 anni ci sfidavamo sui kart. La nostra rivalità, per certi versi divertente, è iniziata allora. Una volta l’ho battuto come ospite in una gara di Formula 3 tedesca e la cosa non gli piacque affatto“.
Ma al di là dei duello all’ultimo sorpasso, il rapporto tra i due è sempre stato all’insegna di una sincera stima reciproca. Hakkinen conferma: “Michael era un avversario piuttosto duro e ci sono molti aspetti che ammiravo di lui. È stato il più forte di tutti e mi piaceva la sua capacità di non arrendersi mai. Spero che questa qualità lo aiuti anche oggi“.
È la speranza di tutti anche se bisogna, purtroppo, fare i conti con una realtà tutt’altro che facile. Recentemente il giornalista Roger Benoit, amico di Schumacher da lunga data, ha definito la sua situazione “senza speranza.”