Mentre Djokovic mette un’altra lunghezza di distanza da Rafa nel numero di Major vinti, lo spagnolo è alle prese con il recupero dal grave infortunio dello scorso gennaio.
Posizione 239 del ranking ATP. No, non parliamo di un 17enne appena entrato nel circuito professionistico, né tantomeno di un giocatore discreto ma incapace di occupare un posto di rilievo nel tennis mondiale. Ci riferiamo a Rafa Nadal, uno dei più grandi tennisti della storia nonché unanimemente riconosciuto come il migliore di tutti i tempi sulla terra battuta.
La poco lusighiera posizione in classifica è dovuta ovviamente alle migliaia di punti persi per la mancata partecipazione a praticamente tutti i tornei del 2023. Se si eccettua per gli Australian Open, kermesse nella quale lo spagnolo era chiamato a difendere il titolo conquistato nel 2022 e da cui è uscito al secondo turno per mano di Mackenzie MacDonald, Nadal non ha mai visto il campo in un 2023 che si sta concludendo senza ulteriori partite disputate.
La lesione di secondo grado al muscolo ileopsoas della gamba sinistra diagnosticatagli di ritorno da Melbourne è stata solo la punta dell’iceberg di una serie di acciacchi che, quasi a fine carriera, si fanno sentire tutti. Rafa ha rimandato più volte l’annuncio del tanto atteso rientro, fino a dichiarare, nella scorsa tarda primavera, che sarebbe tornato nel 2024. Ma c’è chi ha paura che non avvenga nemmeno questo.
Nadal, arriva l’annuncio tanto atteso
Suo fidato allenatore e mentore del fenomeno spagnolo per ben 16 anni, Toni Nadal, lo zio di Rafa, si sta occupando da due anni della carriera di Felix Auger-Aliassime, il giovane e talentuoso tennista canadese che però ha vissuto un 2023 da incubo.
Sempre legato al nipote, al di là della collaborazione professionale interrotta Toni ha risposto a alcune domande sull’immediato futuro di Rafa nel corso di un’intervista rilasciata ai microfoni di El Desmarque.
“Rafa sta bene e si sta riprendendo. Se tutto andrà bene il suo obiettivo è rientrare per l’Australian Open. Dovremo però – parla ancora come se fosse il suo coach – star molto attenti ai suoi ritmi di allenamento e capire la sua condizione“.
Inutlile sottolineare come le parole del tecnico abbiano riempito di speranza il cuore dei milioni di tifosi dello spagnolo. E di sogni. Solo immaginare come vagamente concreta la possibilità che il maiorchino possa sfidare il suo eterno rivale Novak Djokovic, o il suo erede designato Carlos Alcaraz, suo connazionale, in un’ultima battaglia sul rettangolo di gioco, ha fatto impazzire i suoi ammiratori. E tutti quelli che amano le sane rivalità nello sport.