Primo parziale successo per la Juventus. Il club bianconero ha ottenuto quanto richiesto in un’istanza ma ci sono risvolti da considerare
Qualcosa si muove e a quanto pare in direzione della difesa imbastita dalla Juventus. Il processo istruito dalla Procura della Repubblica di Torino in merito a presunti illeciti commessi dall’ormai ex management bianconero in sede di redazione dei bilanci, subisce in queste ultime ore una clamorosa frenata, tanto inattesa quanto gradita ai vertici del club bianconero.
Nei mesi scorsi i legali della Juventus avevano presentato un’istanza alla Corte di Cassazione contente la richiesta di trasferimento del processo da Torino a Roma. Un cambio di sede legittimo, secondo gli avvocati bianconeri, in quanto la Capitale è la sede dei server informatici in cui sono immagazzinate le informazione contestate, focus delle indagini dei magistrati.
Dopo una lunga attesa, è arrivato il verdetto della Cassazione: una sentenza che ha fatto esultare l’ex presidente Andrea Agnelli e il precedente gruppo dirigente che ha rassegnato le dimissioni durante l’autunno scorso.
Questo vuole dire che l’intera macchina del processo penale intentato alla Juventus si fermerà. O forse è più opportuno parlare di rallentamento delle procedure, come ai microfoni di TvPlay ha confermato l’avvocato Paco D’Onofrio, tra i massimi esperti in Italia di diritto sportivo.
Caso Juventus, la sentenza della Cassazione rallenta l’inizio del processo. Tifosi senza parole
“Senza dubbio si tratta di un punto a favore della difesa della Juventus, ma dal punto di vista penale non cambia molto“, ha dichiarato l’avvocato per il quale l’avvenuto spostamento è un successo più di forma che di sostanza.
Anzi, a quanto pare la decisione della Cassazione ha il sapore della beffa per il club bianconero. “Va sottolineato che il processo sportivo si sia basato su una cosa che oggi non è più valida – prosegue D’Onofrio nella sua analisi – La Juventus è stata penalizzata in classifica sulla base di una impostazione accusatoria di una procura che la Cassazione ha stabilito essere incompetente”.
Tornare indietro però non è possibile, visto che il processo sportivo è ormai passato in giudicato. Ciononostante la Juventus può ritenersi soddisfatta, visto che la causa penale ricomincerà, di fatto da capo, e andrà avanti a lungo dando la possibilità ai legali di imbastire la miglior difesa possibile.
I nuovi dirigenti e Massimiliano Allegri possono concentrarsi solo sul calcio giocato con l’obiettivo di riportare la Juve dove le compete, vale a dire come minimo la qualificazione in Champions League.