Il campionissimo Novak Djokovic è intervenuto in conferenza stampa dopo la vittoria ai danni di Zapata Miralles: nuovo annuncio del serbo
Alla prestigiosa categoria dei grandi campioni dello sport appartiene senz’altro Novak Djokovic. Il tennista serbo è nato a Belgrado nel 1987 e lo scorso 22 maggio ha raggiunto la soglia dei 36 anni. Nonostante la carta d’identità lo indichi come sempre più vicino al ritiro, Nole ancora oggi continua a viaggiare sulla cresta dell’onda.
Attualmente è considerato il migliore al mondo insieme allo straordinario talento spagnolo Carlos Alcaraz. Qualche giorno fa, dopo il match epico a Wimbledon, i due si sono incontrati nuovamente faccia a faccia nella gara valida per la finale dell’Atp di Cincinnati. Stavolta è stato proprio Djokovic ad avere la meglio in tre set, portandosi a casa l’ennesimo trofeo di una carriera davvero pazzesca.
Il campione serbo non smette di stupire e sembra che il suo fisico possa resistere all’infinito all’inevitabile scorrere del tempo. Ovviamente, però, questo non è possibile. Dunque, la domanda sorge spontanea: qual è il segreto di Djokovic? Senza dubbio l’aspetto mentale fa la differenza, specialmente quando l’età diventa un fattore da non sottovalutare e a cui bisogna prestare molta attenzione.
Negli Us Open dov’è attualmente impegnato, Nole al secondo turno ha battuto abbastanza agilmente il collega spagnolo Bernabé Zapata Miralles, liquidato per 6-4, 6-1, 6-1 in due ore di partita, sul campo dell’Arthur Ashe Stadium. Nella consueta conferenza stampa post gara, Djokovic si è soffermato su varie tematiche, tra cui l’uso sempre più frequente del coaching.
Di recente, infatti, è stato modificato il regolamento, che ora dà ai giocatori la possibilità di ricevere consigli tattici e psicologici dai loro allenatori nel corso delle sfide. Nole, dal canto suo, si dice assolutamente favorevole a questo modus operandi. E rilancia: “Potermi confrontare apertamente con il mio team mi rende ancora più forte in campo, così aumento la consapevolezza dei miei mezzi. Fosse per me, introdurrei il coaching direttamente in campo oppure tramite cuffie“.
Djokovic e l’uso del coaching: Nole lo dice chiaramente
Djokovic sostiene che qualunque modalità si persegua per ottenere più coaching sia una cosa molto positiva per lo stato mentale dei giocatori. Il campione serbo, poi, suggerisce di prestare parecchia attenzione all’aspetto psicologico, che non va assolutamente preso sotto gamba.
Il classe ’87 non ha dubbi: se un atleta cura poco il lato mentale della sua professione, può rimanere ferito da questo suo atteggiamento e, in seguito, pagarne le conseguenze. D’altronde, i giovani di solito sono abbastanza fragili emotivamente e spesso non recepiscono nella maniera giusta i commenti che gli arrivano.
Infine, Djokovic sottolinea come sia necessario nel 2023 sfruttare l’evoluzione tecnologica come un vantaggio. Meglio vederla come un potenziale alleato, piuttosto che un nemico pericoloso. Chiaro, dunque, il pensiero di Djokovic, il quale traccia la linea da seguire in ottica futura. E oggettivamente non ha tutti i torti.