La sconfitta contro il Milan ha inguaiato la Roma di Mourinho che ora è finito in discussione. La decisione dei Friedkin è dietro l’angolo
I giallorossi hanno preso solo un punto in tre partite e soprattutto non sono riuscite a battere né la Salernitana né il Verona. I rossoneri di Pioli, poi, hanno dominato lo scontro diretto allo Stadio Olimpico.
La Roma di José Mourinho si è fermata a Budapest. Il 31 maggio scorso i giallorossi hanno perso ai calci di rigore la finale di Europa League contro il Siviglia, vedendo sfumare la seconda coppa europea in due anni. L’arbitraggio di Taylor non è andato giù ad allenatore, giocatori e tifosi, con il rigore netto negato per fallo di mano di Fernando che ancora riecheggia tra i campi di Trigoria.
Il mercato ha portato molti cambiamenti nella rosa romanista, con l’inserimento di ben 8 volti nuovi, a fronte delle partenze di Wijnaldum, Ibanez, Matic, Tahirovic e Solbakken. Mourinho ha cercato di allestire una squadra diversa nel corso di quest’estate, provando a lavorare su concetti più propositivi e sfruttando la qualità dei nuovi innesti, come Paredes e Aouar. Il risultato è una squadra assolutamente sbilanciata e senza costrutto.
Il risultato di 1-2 contro il Milan è assolutamente bugiardo, vista la differenza importante che si è vista tra le due squadre per tutto il corso del match. In più va considerato che con Salernitana e Verona si era racimolato un solo punto e questo rendeva la sfida di venerdì sera all’Olimpico già una sorta di dentro o fuori.
Roma, Mourinho a fine corsa: tra mancato rinnovo e rischio esonero
Le critiche a Mourinho questa volta non sono mancate e sono arrivate da tifosi e addetti ai lavori. Anche a Trigoria l’aria che tira non sarebbe più delle migliori e non va dimenticato come il contratto dello Special One sia in scadenza il prossimo giugno. Il rinnovo non è mai stato discusso con i Friedkin e praticamente è già scontato che nel 2024 saluterà la Capitale. Ora il problema è costruire una stagione competitiva con questi presupposti.
L’arrivo di Lukaku ha riacceso la fantasia della gente che si aspetta una Roma in grado di arrivare tra le prime 4 e di ripetere un ottimo cammino europeo. Dal punto di vista tattico, però, la squadra vista in campo in questo primo scorcio di stagione fa acqua da tutte le parti e anche quell’ascendente che il portoghese ha sempre avuto sui calciatori sembra essere sfumato. Così diventa difficile poter arrivare a giugno e il rischio è che si consumi una frattura insanabile già a settembre. L’esonero non è poi un’ipotesi così lontana dalla realtà (o dimissioni).