In attesa di capire chi vincerà l’ultimo Slam dell’anno è arrivata la notizia più triste per tutti i tifosi: il ritiro è ufficiale
Ancora tre mesi a tutta, per chiudere un 2023 che nel tennis mondiale ha lanciato una nuova grande rivalità. Quella tra Carlos Alcaraz e Nole Djokovic, rimasto l’ultimo campione della vecchia guardia. Ma c’è anche chi ha deciso di appendere la racchetta al chiodo, senza nessun ripensamento, e così gli US Open 2023 diventeranno la sua ultima passerella in uno Slam.
Il tennis moderno, fatto di ritmi sempre più intensi e spostamenti sempre più massicci, mette a dura prova anche fisici molto allenati. Lo dimostrano in toto Roger Federer, che ormai da quasi un anno fa il ‘pensionato’, e in parte Rafa Nadal che presto potrebbe seguirlo in questa decisione. Ma anche lo stesso Djokovic che sta cominciando a fare i conti con i suoi problemi di salute.
Eppure nessuno si può fermare, perché il calendario da qui alla fine della stagione sarà molto fitto. Le prossime due settimane saranno dedicate a Flushing Meadows che emetterà gli ultimi verdetti stagionali in uno Slam. Appena il tempo di finire e toccherà alla fase a gironi della Coppa Davis e poi comincerà per l’ATP il lungo tour in Oriente. Chengdu, Zhuhai, Pechino, Beijing, il Masters 1000 di Shanghai e Tokyo.
Ma ci sarà spazio anche per il ritorno in Europa con Anversa e Mosca, Basilea e Vienna, il Masters 1000 di Parigi-Bercy. Metz e Stoccolma prima delle Nitto ATP Finals di Torino. A chiudere il 2023, ancora le finali di Davis dal 21 al 26 novembre e le Next Gen Atp Finals. Un tour de force che obbliga a scelte precise e che per qualcuno diventa anche motivo per dire basta.
Lo aveva detto un paio di mesi fa Milos Raonic, ottimo protagonista del circuito soprattutto sull’erba e sui campi veloci. Dopo l’ultima sconfitta a Wimbledon il 32enne canadese ha preannunciato la sua voglia di staccare per i troppi problemi fisici accusati negli ultimi tempi.
Ora un annuncio simile, via social, lo ha fatto anche un altro amatissimo tennista che ha vissuto diverse stagioni d’oro sul circuito. A soli 31 anni Jack Sock ha deciso di ritirarsi e ha scelto il cemento newyorchese per un’ultima vetrina di prestigio.
“Al me bambino di 8 anni che si è immediatamente innamorato di questo sport: spero di averti reso orgoglioso. Sono stati 14 anni di ricordi che non dimenticherò mai. Ho avuto il privilegio di giocare a Flushing Meadows fin da quando avevo 17 anni e gli US Open di quest’anno saranno l’ultimo torneo della mia carriera”, ha scritto via social.
Non tutti lo ricordano, ma Sock è stato anche numero uno degli Stati Uniti nel 2017 quando grazie ai suoi risultati in singolare raggiunse la posizione numero 8 nella classifica ATP. Un risultato che gli ha anche permesso di giocare le Finals di Londra, eliminato in semifinale da Grigor Dimitrov.
Ma il suo meglio lo ha dato in doppio, in coppia con Mike Bryan. Nel 2018 insieme hanno vinto Wimbledon e gli US Open, mentre sull’erba londinese si era già imposto nel 2014 al fianco di Vasek Pospisil. E poi anche l’oro olimpico a Rio nel doppio misto con la connazionale Bethanie Mattek-Sands.
A Flushing Meadows ha ricevuto una wild card per giocare il torneo di doppio insieme ad un altro illustre statunitense. Farà coppia con John Isner, fresco pure lui di annuncio: smetterà a fine stagione, dopo 16 titoli in singolare nel circuito. E gli Stati Uniti in un colpo si ritroveranno più poveri, nonostante Fritz e Tiafoe.
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