Formula 1, non è ancora finita. Il pilota vuole giustizia. La vicenda potrebbe riaprirsi e avere un epilogo clamoroso.
Le polemiche fanno parte da sempre del mondo dello sport. In alcuni poi sono all’ordine del giorno da sempre: nel calcio per esempio e nella Formula 1. La storia del campionato del mondo della classe regina del motorsport è segnata da scontri durissimi, sia in pista che lontano dai circuiti: protagonisti i piloti senza dubbio, ma anche dirigenti e direttori sportivi.
Scambi di accuse, attacchi ai responsabili dei circuiti, sospetti di varia natura e origine. Nel corso degli anni è accaduto di tutto e di più. C’è un episodio però che per effetti e conseguenze può essere definito a tutti gli effetti il padre di tutti gli scandali.
Dobbiamo tornare indietro di quindici anni, al Mondiale del 2008, quando la Ferrari di Felipe Massa e Kimi Raikkonen era la vettura più veloce e competitiva del Circus. Il pilota finlandese era campione uscente e il brasiliano suo compagno di squadra aveva le carte in regola per diventare suo erede.
Ma, alla fine, a trionfare di un solo punto fu l’allora ventitreenne Lewis Hamilton su McLaren che ha conquistato il titolo iridato, il primo della sua carriera, con 98 punti contro i 97 di Massa, il quale però ancora recrimina per un episodio che avrebbe potuto cambiare tutto.
Nel Gran Premio di Singapore del settembre 2008 Flavio Briatore, team principal della Renault, ordinò al suo pilota Nelson Piquet jr di uscire di pista per favorire l’ingresso della Safety Car. L’obiettivo era favorire la vittoria di Fernando Alonso che aveva già eseguito il cambio delle gomme.
Massa perse posizioni poi fu costretto al ritiro a causa di un incidente ai box mentre Hamilton ha ottenuto in quel GP un prezioso e decisivo terzo posto per la classifica finale. Le indagini condotte successivamente portarono alla luce lo scandalo, tanto che Briatore fu radiato dalla Formula 1. A distanza di tempo Felipe Massa torna ad invocare giustizia.
Dopo che alcune dichiarazioni recenti degli ex capi dell’automobilismo mondiale hanno appurato come la FIA fosse a conoscenza dell’azione fraudolenta ordita dalla Renault senza però avviare un’inchiesta per tempo, Massa ha messo insieme un pool di avvocati con l’obiettivo di ottenere giustizia e, chissà, riottenere quello che secondo lui è stato un Mondiale sottratto.
Parlando con la versione brasiliana di Motorsport.com, l’ex pilota della Ferrari ha chiarito le ragioni che lo hanno spinto ad agire: “Lo faccio per lo sport, per dimostrare che la manipolazione non fa parte del nostro sport. Non lo faccio per soldi, ma per avere giustizia“. Solo il tempo ci dirà se l’avrà ottenuta.
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