Una nuova tragedia improvvisa ha sconvolto i tifosi di tutto il mondo: incidente fatale, è morto allì’improvviso
Uno pensa che gli sport più pericolosi per chi li pratica sino quelli legati ai motori e, in effetti, soprattutto negli ultimi mesi gli incidenti fatali si sono moltiplicati. Ma appena sotto, per tragiche fatalità oppure comportamenti criminali, c’è il ciclismo. E così adesso i tifosi piangono la morte di un giovanissimo protagonista.
Non il primo incidente mortale di un 2023 che si sta rivelando pesantissimo per i ciclisti professionisti o quelli che sognano di diventarlo. Il 16 giugno scorso Gino Mader era precipitato in discesa durante una tappa del Giro di Svizzera. Il 26enne elvetico a quasi 90 km/h è volato fuori strada e, nonostante i soccorsi immediati, è spirato il giorno successivo.
Un incidente molto simile a quello che è costato la vita un mese dopo, il 22 luglio, ad un giovane ciclista italiano. Jacopo Venzo, 17 anni compiuti da poco, era impegnato sempre in una discesa durante il Giro dell’Alta Austria riservato agli Juniores. E anche per lui le conseguenze della caduta ad alta velocità sono state fatali.
Sempre per una caduta in corsa, il 5 agosto 2019, al Giro di Polonia era morto il 22enne belga Bjorg Lambrecht, finito fuori strada in un tratto rettilineo. Aveva impattato contro un pilone presente a bordo strada per quella che, a tutti gli effetti, è stata una fatalità.
L’anno precedente invece un altro belga, sempre a 22 anni, era deceduto durante la Parigi-Roubaix. Michael Goolaerts durante uno dei tratti in pavé aveva accusato un infarto. Nonostante l’immediato trasferimento all’ospedale di Lille, non ce l’aveva fatta.
Poi però ci sono anche gli incidenti in allenamento. Come quello nell’aprile 2017 capitano a Michele Scarponi sulle strade della sua Filottrrano mentre si preparava per il Giro dìItalia. Lo scontro con un furgone gli era stato fatale. Così come lo scorso novembre era successo a Davide Rebellin che si era ritirato solo il mese prima. Si stava allenando sulle strade di casa, l’ha investito un camion guidato da un tedesco ora estradato in Italia e in custodia cautelare presso il carcere di Vicenza.
Incidenti simili, questi ultimi due, a quanto è successo ad un altro talento belga, il 22enne Tijl De Decker. Era appena uscito di casa per una sessione di allenamento per poi imboccare un vialetto. Si stava immettendo sulla strada quando è stato colpito da una macchina che passava.
Nonostante l’intervento dei medici e un’operazione chirurgica d’urgenza, i traumi per lui si sono rivelati fatali. Era sta indotto al coma farmacologico ma non si è più svegliato e, 48 ore dopo, l’ospedale di Anversa nel quale era ricoverato ha annunciato il suo decesso.
Toccherà agli inquirenti stabilire le responsabilità, anche se è già stato confermato che il guidatore non era positivo ad alcol o stupefacenti. Ma resta il dolore della sua famiglia e di un mondo, quello del ciclismo, che perde un altro dei suoi protagonisti più attesi.
Perché Tijl De Decker era uno dei giovani belgi più attesi per la prossima stagione. La scorsa primavera infatti si era imposto, tutto solo, nella Parigi-Roubaix Espoirs in aprile e più avanti anche in una tappa del Tour of Taiwan. Faceva parte del team development nella Lotto Dstny, formazione con cui sarebbe passato professionista nel 2024.
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