Dopo una lunga carriera di successi, uno dei tennisti più apprezzati si prepara a dire addio allo sport che lo ha accompagnato sin da piccolo
Ci sono carriere che difficilmente si scordano facilmente, quelle di giocatori che con la loro personalità hanno lasciato un segno indelebile nella storia dello sport a prescindere dal risultato sul campo.
John Isner è stato questo e molto altro per gli appassionati di tennis. Ora, dopo 17 anni di onorata carriera, si prepara a dire definitivamente addio al tennis giocato. Lo farà al termine del suo percorso agli US Open, uno dei tornei più importanti della stagione e il più importante che si disputa ogni anno negli Stati Uniti, dove avrà modo di ricevere grande affetto da parte dei suoi tifosi.
Peraltro, sarà la sua 17esima partecipazione consecutiva allo Slam di Flushing Meadows dove, da quando è entrato tra i pro, si è sempre presentato regolarmente al via della manifestazione.
“Lo US Open sarà il mio ultimo torneo – si legge nella nota in cui annuncia il suo ritiro –. Non posso pensare un miglior modo di lasciare gareggiando a New York City“. E ancora: “Ho partecipato agli US Open in ciascuno dei 17 anni della mia carriera e non vedo l’ora di giocare il mio ultimo match di fronte ai tifosi americani a Flushing Meadows“.
Isner è uno dei giocatori più apprezzati del circuito e in carriera vanta 488 vittorie e 16 titoli nel singolare, con un best ranking che, nel luglio del 2018, lo ha visto piazzarsi in ottava posizione. Lo statunitense si è però contraddistinto anche nel doppio, dove ha conquistato 150 vittorie, 8 titoli e un 14° posto come miglior piazzamento raggiunto appena l’anno scorso grazie al doppio successo 1000 di Indian Wells e Miami (il primo vinto con il connazionale Jack Sock e il secondo insieme al polacco Hubert Hurkacz).
Con Sock, in particolare, hanno costituito una bella coppia in grado di vincere anche un altro Indian Wells, nel 2018, e il Masters di Shanghai nel 2016. Tutti successi, questi, che lo hanno reso uno dei giocatori migliori del circuito maschile.
Ma Isner passerà alla storia anche per il suo potente servizio che in carriera gli ha permesso di stabilire il record per il maggior numero di ace, ad oggi oltre 14000, di cui 113 messi a segno nella sola partita contro Mahut a Wimbledon nel 2010 e il che rappresenta un ulteriore primato, per gli ace in un singolo match. Quella, del resto, è stata la partita delle partite di tennis, durata 11 ore e 5 minuti spalmati su tre giorni. Il match si chiuse con il punteggio di 6-4 3-6 6-7 7-6 70-68 tra il 22 e il 24 giugno 2010.
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