Brutte notizie per Rafa Nadal e i suoi tifosi:una cosa del genere non gli era mai accaduta in carriera. Era comunque tutto previsto
Che fine ha fatto Rafael Nadal? Una domanda che i più disattenti potrebbero farsi, scorrendo distrattamente il ranking ATP, magari dopo aver smesso di seguire il tennis per un annetto.
Fino al 2022 il mancino di Manacor, pur non essendo più quel rullo compressore degli anni d’oro, aveva dimostrato di poter essere ancora ampiamente competitivo con i migliori del circuito. Le problematiche di natura fisica di questo 2023 lo hanno però trasformato, rapidamente, da giocatore in attività a giocatore prossimo al ritiro. E adesso a sorprendere i suoi tifosi è un nuovo dato davvero clamoroso, seppur prevedibile.
La notizia non è più una novità. Ormai da mesi sappiamo che il campione maiorchino ha deciso di ritirarsi nel 2024, dopo essersi regalato un’ultima stagione da giocatore per ringraziare i suoi tifosi sparsi in tutto il mondo, con la speranza che il fisico possa concedergli di presentarsi in campo ancora a un buon livello.
Una decisione dolorosa, per un agonista come lui, arrivata però dopo mesi di inattività e dopo una serie di problemi fisici che, di fatto, lo hanno costretto a saltare completamente la stagione 2023, in cui ha presenziato, ma già in gravi difficoltà, solo all’Australian Open dello scorso gennaio.
Rafa lo rivedremo, dunque, se tutto andrà secondo programmi, solo dal prossimo gennaio. Ma non sarà più il Rafa che ricordavamo. Almeno non a livello di ranking, considerando il crollo clamoroso e ampiamente prevedibile avuto negli ultimi mesi.
Già lo scorso mese di maggio per la prima volta nella sua carriera il campione spagnolo era uscito dalle prime 100 posizioni del ranking ATP. Un crollo che nessuno avrebbe mai potuto prevedere per uno dei potenziali GOAT, un giocatore tra i più forti di tutti i tempi, sicuramente il più grande dominatore sulla terra battuta.
Ma le cose da allora sono ovviamente anche peggiorate, considerando che anche nei tornei successivi Rafa non ha potuto difendere ovviamente alcun punto. Così, alla vigilia dell’inizio degli US Open, ultimo torneo dello Slam per quest’anno, lo ritroviamo alla posizione numero 141 nel ranking mondiale. Inutile dirlo, è la posizione più bassa che abbia mai occupato nella sua storia.
Questo non vuol dire, però, che al ritorno in campo ci ritroveremo Nadal impegnato nelle qualificazioni dei principali tornei. Già nel momento in cui aveva annunciato la sua decisione di rinunciare ai restanti impegni per il 2023 il campione spagnolo aveva fatto intendere di voler usufruire del ranking protetto.
Di cosa si tratta? Di una sorta di congelamento del ranking che i giocatori possono chiedere se sono costretti a stare lontano dai campi per almeno sei mesi. In pratica, tramite questa regola, facendo richiesta a una commissione specifica dell’ATP, i giocatori hanno la possibilità di ottenere una posizione in classifica che è la media della posizione occupata nei primi tre mesi dopo l’ultimo torneo cui hanno preso parte.
Nel caso di Rafa, che era al numero 6 dopo gli Australian Open e che era scivolato al numero 14 tre mesi dopo, vorrebbe dire potersi posizionare al numero 10 del ranking nei primi tornei cui prenderà parte dopo il rientro. In questo modo potrebbe partecipare alla gran parte dei tornei del prossimo anno senza dover usufruire di wild card. Non tanto perché qualcuno oserebbe non concedergliene una, ovviamente, ma perché lo stesso giocatore ha deciso di non privare di questa opportunità altri giocatori che potrebbero averne bisogno.
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