Brutte notizie per Berrettini. Dopo i deludenti risultati di Toronto e Cincinnati, l’azzurro ha ricevuto un altro verdetto sfavorevole
Dopo il raggio di sole di Wimbledon, tornano ad addensarsi le nubi sul 2023 di Matteo Berrettini. L’estate post londinese non è stata certo delle più incoraggianti per il campione romano. Se sul fronte vita privata le cose vanno a gonfie vele e si è potuto godere un lungo periodo di relax con la sua amata Melissa Satta, sul fronte professionale sono arrivati due stop improvvisi e in parte inattesi.
Risultati deludenti, sul cemento nordamericano a Toronto e Cincinnati, che non sono certo un bel viatico in vista dei prossimi US Open, in cui è tra l’altro chiamato a difendere i quarti di finale conquistati lo scorso anno, un risultato per nulla banale e oggi apparentemente fuori dalla portata del nostro Matteo.
Sul cemento americano lo stavamo aspettando con ansia. Non era per nulla scontato che il campione azzurro potesse risultare protagonista a Toronto e Cincinnati ma, dopo gli ottimi segnali lanciati a Wimbledon, sperare in un exploit, o in risultati comunque importanti, non era una follia.
Invece, mentre in Canada è stato fermato al secondo turno da Sinner, poi diventato campione a Toronto, a Cincinnati ha deluso tutti, perdendo al primo turno da un giocatore ancora più in crisi di lui, il canadese Auger-Aliassime. Una debacle deludente che ha costretto il tennista romano a fare i conti con una realtà durissima: ormai è fuori e non c’è più nulla da fare.
Berrettini tutto come previsto: ora sarà durissima
Il 21 agosto, all’indomani della spettacolare finale di Cincinnati che ha visto Nole Djokovic prendersi una rivincita su Alcaraz, il ranking ATP vedeva Berrettini posizionato al numero 36. Per poter rientrare tra le 32 teste di serie degli US Open, l’ultimo Slam stagionale, avrebbe avuto bisogno di quattro forfait.
Due ne sono arrivati: quello di Shapovalov e quello di Struff. Ne sarebbero bastati altri due per cambiare completamente le prospettive del suo torneo. Invece, non sono arrivate buone notizie per l’azzurro. Agli US Open non sarà quindi testa di serie, al contrario di Sinner, ovviamente, e di Lorenzo Musetti.
Cosa vuol dire questo? Semplice. Come minimo Berrettini andrà incontro a un tabellone decisamente più impegnativo e complicato fin dall’inizio. Nella peggiore delle ipotesi, ci sarebbe addirittura il rischio fondato di poter incrociare al primo o al secondo turno le due teste di serie più importanti. Stiamo parlando di quell’Alcaraz e quel Djokovic che obiettivamente in questo momento per Matteo sono ingiocabili.
La speranza è che possano arrivare però notizie confortanti dal sorteggio ormai imminente, per non rischiare di vedere l’azzurro fuori dal torneo con largo anticipo. Un risultato molto deludente determinerebbe anche un ulteriore crollo in classifica per Berrettini, con conseguenze drastiche anche sul finale di stagione ormai alle porte.
