Un incidente terribile in pista e a soli 22 anni è scomparso uno dei migliori talenti giovani mondiali: i tifosi sono sconvolti
Tutti i piloti mettono in conto di potersi fare male in pista, in special modo i motociclisti, ma la passione va ben oltre i possibili rischi. E invece ora i tifosi si trovano a piangere un giovane campione che ha perso la vita durante una gara.
In effetti subito dopo l’incidente al quarto giro della Superbike nel campionato Asia Road Racing Championship sulla pista indonesiana di Mandalika, tutti temevano il peggio. Perché Haruki Noguchi, uno dei più forti tra i giovani giapponesi in corsa, era stato coinvolto in un drammatico scontro, sembrato subito gravissimo.
Era caduto alla curva 10 insieme a Zaqhwan Zaidi, senza colpa di nessuno dei due. Solo che, mentre Zaidi è riuscito ad uscire dalla traiettoria dei piloti che seguivano, non così è stato per Noguchi. Alle sue spalle è sopraggiunto Kasma Daniel Kasmayudin che non ha potuto far nulla per evitare di investirlo colpendolo tra la testa e il collo.
Un incidente di gara che a molti ha ricordato quanto successo a Marco Simoncelli sulla posta di Sepang nel 2011. Anche allora il riminese fu colpito involontariamente da Colin Edwards e da Valentino Rossi e l’impatto fu fatale. Immagini che si sono ripetute anche questa volta, per quello che è un incidente dalla tragica fatalità, senza nessuna colpa.
La corsa è stata immediatamente sospesa con la bandiera rossa e i soccorsi sono stati tempestivi. Il cuore di Noguchi in ospedale ha retto per tre giorni, alimentando la speranza che potesse in qualche modo farcela prima del triste epilogo.
Il direttore del team HARC Pro, Kotaro Honda, per il quale correva lo ha ricordato così: “Solo dieci giorni fa abbiamo avuto l’onore di salire insieme sul podio della 8 Ore di Suzuka. Lo avevamo mandato in Indonesia con la speranza che vincesse il titolo Asia Road Racing di quest’anno. Non riesco a credere di dover fare questo annuncio”.
Haruki Noguchi era stato scoperto dall’ex professionista Shinya Nakano, già protagonista nel Motomondiale in Moto 2 (secondo nel Mondiale) e in MotoGP. Aveva già corso nella Red Bull MotoGP Rookies Cup, finendo terrzo alle spalle di piloti che oggi corrono nel Motomondiale come Pedro Acosta e Carlos Tatay, e si era laureato Campione nazionale Supersport nel 2021.
Dallo scorso anno era impegnato nella Superbike asiatica dell’ARRC e aveva sfiorato la conquista del titolo all’esordio. E nel 2023 aveva già vinto due gare a Buriram, finendo poi terzo il 6 agosto al debutto alla 8 ore di Suzuka.
Questa per lui doveva essere una stagione interlocutoria, in attesa di capire se potevano aprirsi le porte per un debutto nel Motomondiale o nel Mondiale Superbike. Sogni che sono finiti sulla pista di Mandalika.
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