Il retroscena sul rapporto tra Gianluca Vialli e il suo grande amico, e da poco ex CT della Nazionale, Roberto Mancini
Che tra Gianluca Vialli e Roberto Mancini ci sia stata una grande amicizia non è mai stato un segreto. I due si conoscevano da molto tempo e a Genova sono riusciti a portare la Sampdoria sul tetto d’Italia per la prima volta nella storia del club.
Un’esperienza unica che li ha uniti molto e che ancora oggi è ricordata per esser stata una delle più belle imprese del nostro calcio. “I gemelli del gol“, come li hanno ribattezzati in quella incredibile stagione, hanno poi preso direzioni diverse. I due però sono rimasti sempre in contatto l’un con l’altro, fino alla chiamata in azzurro prima di Mancini, chiamato per rivestire il ruolo di commissario tecnico della Nazionale, poi quella di Vialli, diventato capo delegazione.
Un legame indissolubile che è rimasto tale anche negli ultimi istanti di vita di Gianluca, spentosi per sempre lo scorso 6 gennaio per colpa di un tumore al pancreas. Mancini e Vialli hanno scritto pagine memorabili di storia calcistica, con l’ultima arrivata giusto in tempo prima che il cancro lo portasse via per sempre a soli 59 anni: la vittoria dell’Europeo nella finale di Wembley contro l’Inghilterra.
Le immagini dei due che si abbracciano al termine della finale di Wembley che ha consegnato il successo continentale all’Italia sono ancora impresse nella memoria dei tifosi, anche ora che Mancini ha lasciato la guida della Nazionale.
Il tecnico marchigiano, come ha spiegato a pochi giorni di distanza dalle sue dimissioni, ha rivelato che non si sentiva più sereno nel ricoprire l’incarico di commissario tecnico degli Azzurri parlando di vicende legate al rapporto con il Presidente della Federcalcio italiana Gabriele Gravina.
Nel mentre, però, era arrivata anche un’altra dichiarazione, piuttosto forte a dire il vero, da parte della persona che meglio conosce Roberto, la madre Marianna. “Sono rimasta sorpresa anche io” ha ammesso la genitrice in un’intervista al Quotidiano Nazionale. “Roberto ha un cuore grande – ha aggiunto –. Non ha mai superato la morte di Gianluca, era legatissimo a lui“. Insomma, parole che spezzano il cuore e che raccontano di una bellissima amicizia finita forse troppo presto.
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