Il giovane fenomeno del tennis mondiale, fresco di trionfo a Wimbedon, ha rivelato uno dei segreti del suo successo
Forse serviva proprio uno come lui per voltare pagina. Per chiudere – perchè prima o poi tutto ha una fine – una pagina incredibie ed irripetibile del tennis mondiale. Una lunga ed emozionante parentesi durata circa 15 anni, se non di più, che ha visto leggende come Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic darsi battaglia su tutti i campi del mondo per la supremazia.
Dopo aver resistito, anni fa, alla prima ondata delle giovani leve che avrebbero dovuto scalzarli dal trono – parliamo di Alexander Zverev, Stefanos Tsitsipas e in parte anche di Daniil Medvedev – i Big Three hanno ricacciato indietro gli assalti. Continuando, salvo qualche eccezione, a dominare.
Poi, complice anche l’inesorabile avanzare della carta d’identità, è arrivato il ritiro di Re Roger. E la lunga inattività di Nadal. Il solo Djokovic è rimasto a tenere alta la bandiera del tennis dei ‘vecchi campioni’: compito svolto in modo ineccepibile fino all’avvento di Carlos Alcaraz, uno degli eredi della triade di campioni che ha dominato la scena per tanto tempo.
Già portatore di un record difficilmente battibile – lo spagnolo è il numero uno al mondo più giovane della storia del circuito – Alcaraz a soli 20 anni ha già vinto due Major e 4 tornei Masters 1000. E promette di non fermarsi.
Carlos Alcaraz svela il suo segreto
Dopo un legittimo e sacrosanto periodo di riposo seguito al trionfo di Wimbledon, dove per l’appunto ha mostrato una mentalità e una resilienza dal punto di vista mentale degna del miglior Djokovic, il nativo di Murcia si è riallacciato le scarpe per partecipare al torneo Masters 1000 di Toronto, uno dei grandi appuntamenti che precedono lo Us Open, al via il 27 agosto.
Ma come fa Alcaraz ad avere già una tale forza mentale? Lo ha spiegato lui stesso nel corso di un’intervista. Prima dell’esordio a Toronto, lo spagnolo ha risposto a precisa domanda su quale fosse, se ci sia stata, la formula magica che gli ha consentito di prevalere sul campione serbo nella durissima finale dei Championships. La risposta ha lasciato tutti di sasso.
“Ho combattuto fino all’ultimo. Ho imparato la mentalità del ‘non mollare mai’ da Cristiano Ronaldo, il mio idolo“. Parole che certamente avranno fatto piacere al fenomeno portoghese, fonte d’ispirazione non solo per tanti giovani calciatori di belle speranze, ma anche per futuri dominatori della scena tennistica mondiale.