Non c’è pace attorno alla figura di Max Allegri, il tecnico rimasto in carica alla Juve nonostante il malcontento dei tifosi e non solo
Antonio Conte, Zinedine Zidane, perfino Luciano Spalletti. E, ancora, Igor Tudor, Raffaele Palladino, Thiago Motta. E anche la suggestione Luis Enrique. Questi prestigiosi nomi sono solo alcuni dei profili accostati nella scorsa primavera – e, a dire il vero, fino allo scorso giugno – alla panchina della Juve come papabili candidati alla sostituzione di Massimiliano Allegri.
Tutto inchiostro buttato. Tutte indiscrezioni rimaste tali, tutti sogni (già, perchè per parecchi tifosi bianconeri alcuni di questi allenatori sarebbero stati accolti come eroi) infanti. Allegri è rimasto ed è ancora l’allenatore della Juventus.
Legato alla Juve da un contratto che pesa sul bilancio della società per 12,5 milioni annui fino al 2025, il tecnico toscano è stato più volte in discussione nella scorsa stagione. La disastrosa partenza in campionato, unita ad una Champions da horror – 5 sconfitte su 6 gare disputate nel girone- lo hanno fatto traballare più di una volta. Proprio la natura economica del suo accordo, secondo molti addetti ai lavori e non solo, è stata l’unica causa della sua permanenza alla guida della squadra.
Con un bilancio sanguinante, chiuso con una perdita d’esercizio di oltre 238 milioni di euro, e con alle porte una nuova stagione – quella che inizierà ufficialmente a breve – che non avrebbe portato alcun introito dalle Coppe europee, si è progressivamente fatta largo l’idea di una conferma del livornese. E così è stato.
Allegri è già sul banco degli imputati
Gran parte della piazza bianconera resta però in subbuglio. Convinta che si avrebbe dovuto avere il coraggio di cambiare. Per la verità questo presunto mancato coraggio qualcuno lo ha rimproverato allo stesso tecnico.
“Il suo errore è stato continuare in questa avventura non capendo che doveva uscire da questa vicenda con grande dignità. Questo solo se si fosse dimesso con Agnelli e il CdA: poi magari le dimissioni non sarebbero state accettate, e quindi avrebbe continuato lo stesso. Restare, scelta puramente mercantile, è stato un errore. E ora l’ambiente juventino è contro di lui”. Parole e musica di Tony Damascelli, giornalista intervenuto ai microfoni di Radio Radio, che già nella scorsa stagione si era reso protagonista di feroci critiche contro il mister toscano.
Assolutamente non da solo nel propugnare l’opportunità che Allegri avrebbe fatto meglio a dimettersi se non altro per ‘salvare la faccia‘ con l’inferocito popolo bianconero, Damascelli getta benzina sul fuoco delle polemiche.
In parecchi avevano infatti auspicato che la rivoluzione societaria, che ha portato alla nomina di un nuovo presidente, un nuovo Ad, e anche ad un prestigioso nuovo Direttore dell’area tecnica, avrebbe potuto portare con sè anche una sostituzione dell’allenatore. Per ora, su questo, la Juve ha scelto la strada della continuità.