A quasi sette mesi dalla tragica scomparsa di Gianluca Vialli arriva una testimonianza importante sull’ex attaccante di Juve e Sampdoria.
Sono molte le eredità che Gianluca Vialli ha lasciato al mondo, non solo quello del calcio. Alcune sono morali, per la grande forza con cui ha combattuto la malattia e per l’esempio che ha dato. Altre sono anche materiali, come l’attività che porta avanti da anni la Fondazione Vialli e Mauro.
Un’idea nata dalla lunga amicizia con Massimo Mauro il quale, anche dopo aver chiuso la carriera come calciatore, si era fermato a vivere a Torino. Una città che hanno condiviso insieme, così come insieme avevano condiviso il campo anche se da avversari.
Fino ad oggi, con tutta la sua attività la Fondazione ha già raccolto oltre 4 milioni di euro, tutti da destinare in beneficenza. Una parte va a finanziare la ricerca per la prevenzione e la cura del cancro, in particolare quella per il tumore femminile alla mammella.
Ma come calciatori, Vialli e Mauro hanno conosciuto molto da vicino anche la SLA, la Sclerosi Laterale Amiotrofica che ha colpito negli ultimi trent’anni molti calciatori e più in generale molti sportivi. Una malattia debilitante, che colpisce i muscoli immobilizzandoli progressivamente fino a compromettere le funzioni vitali.
Ma chi ne è colpito rimane sempre lucido, nonostante fino ad oggi non sia stata ancora trovata una terapia efficace. In ultimo, la Fondazione promuove lo sport e in particolare il calcio nei giovani, sostenendo i valori sani della pratica agonistica.
“Lo devo a Vialli”: la dichiarazione commuove tutti, adesso è ufficiale
Quest’anno a maggio è andata in scena la diciottesima edizione della Pro Am di golf, organizzata dalla Fondazione Vialli e Mauro e ospitata per l’occasione presso il Barlassina Country Club.
C’erano tra gli altri Michel Platini, Pavel Nedved, Gianfranco Zola, Roberto Donadoni, Christian Panucci, Borja Valero, e golfisti di valore mondiale come Rafa Cabrera Bello, Stephen Gallacher, e Guido Migliozzi.
C’era anche Massimo Mauro e vuole esserci anche a fine agosto quando andrà in scena la seconda edizione di Alba dei Campioni. Un torneo di calcio tra Alba, Cuneo e Mondovì per squadre Ubder 17 al quale sono iscritte anche Juventus, Milan, Atalanta, Inter, Napoli e Torino.
Ci sarà, l’ex centrocampista di mezza Serie A anche se ha rischiato grosso. L’infarto che lo ha colpito mentre stava giocando a padel la settimana scorsa in Calabria, è stato neutralizzato per una serie di circostanze fortunate che lui stesso ha raccontato al Corriere della Sera.
Ha avuto la prontezza di fermarsi immediatamente. Con lui giocava un amico che conosceva il primario dell’ospedale di Catanzaro e l’ambulanza è arrivata in 7 minuti. Così appena arrivato in ospedale è stato subito dirottato in sala operatoria e ora sta bene.
E come confessa al quotidiano ha una missione in più: “Devo fare ancora tante cose, una in particolare ed è piuttosto importante. Continuare a lavorare per favorire la ricerca sulla SLA, è l’eredità che mi ha lasciato Vialli, lo facevamo insieme. Lo devo a lui”. Un modo in più per ricordarlo, anche se nessuno dimenticherà