Il campione serbo, sconfitto recentemente nella finale di Wimbledon contro Alcaraz, ha svelato un suo “segreto”
Inossidabile. Immarcescibile. In una sola parola: campione. Novak Djokovic, 36 anni compiuti poco più di due mesi fa, non sembra affatto accusare l’inesorabilità del tempo che avanza. Mentre i suoi grandi rivali, quelli che per 15 anni gli hanno conteso lo scettro della prima posizione del ranking mondiale nonché la vittoria finale nei più prestigiosi tornei del circuito o si sono ritirati – (come nel caso di Roger Federer) o sono fermi da ormai 7 mesi (vedi Rafa Nadal), il fuoriclasse di Belgrado spadroneggia ancora.
Nei tre Major finora disputati in stagione sono arrivate due vittorie – nette, in quel di Melbourne e a Parigi – e una sconfitta nel tiratissimo match di Wimbledon contro Carlos Alcaraz: è abbastanza netta la sensazione che il serbo possa ancora incrementare il numero di Slam vinti, attualmente 23, record di ogni epoca.
Oltre alla riconosciuta ed ammirata forza mentale dimostrata in ogni occasione importante, stupisce l’integrità di Nole. La fatica non sembra proprio appartenere al fisico dell’atleta, che oltretutto ha un numero bassissimo di ritiri dal campo a match in corso. Ma come fa esattamente? Allenamenti mirati e dieta equilibrata forse non spiegano del tutto la grande condizione fisica dello slavo, che sembra una macchina perfetta.
A guardar bene però, come lo stesso Nole non ha nascosto nè al Roland Garros nè a Wimbledon, un piccolo segreto forse c’è. Con lo zampino di un nostro connazionale.
Novak Djokovic e il suo “segreto”: di cosa si tratta
Le prime volte in cui la telecamera ha inquadrato il 10 volte trionfatore agli Australian Open durante il cambio campo, la domanda è sorta spontanea. Cos’è quello strano bottone appiccicato alla pelle e visibile solo quando si è cambiato maglietta? Si tratta di un laser utilizzabile da chiunque che rimette in simmetria il corpo, facendo sparire ogni fastidio fisico.
Il prodotto, nato dalla sperimentazione dell’azienda Tao Tecnologies (il cui CEO, Fabio Fontana, è uscito ora allo scoperto fornendo tantissimi dettagli sulla storia del ‘bottone’) è ora utilizzato da tanti atleti delle più disparate discipline sportive. Nonché adottato da una non meglio specificata squadra del campionato di Serie A di calcio.
“Sono rimasto stupefatto quando a Parigi, Djokovic ha alzato la maglietta e si è visto il dispositivo. Per non parlare poi delle dichiarazioni in conferenza stampa. Probabilmente l’ha usato per tenere ‘in bolla’ il suo assetto posturale e ridurre il rischio di dolori muscolari. Vedo con piacere che non se ne stacca più: lo ha indossato anche a Wimbledon“, ha dichiarato orgogliosamente Fontana in un’intervista riportata dal ‘Corriere Adriatico’.
“Il nostro laser indossabile ha fatto il giro del mondo. E noi siamo contenti di aver fatto la nostra parte e di aver reso onore all’Italia“, ha concluso il CEO, soddisfatto della grande pubblicità ricevuta all’improvviso.
