È emerso un nuovo retroscena sul nove volte iridato del Motomondiale Valentino Rossi. Lo ha svelato un suo collega molto “speciale”
Dopo un anno di apprendistato ed un buon avvio di stagione, è finalmente arrivata la prima vittoria di Valentino Rossi nel GT World Challenge. Con la BMW del team WRT, il Dottore si è piazzato davanti a tutti nella tappa di Misano.
Un successo davvero molto speciale per il pilota di Tavullia che ha raggiunto questo traguardo proprio sullo stesso circuito in cui è iniziato tutto. È sul tracciato romagnolo, infatti, che Vale ha mosso i primi “passi” su una moto, seguito da papà Graziano. Il resto, come si suol dire, è storia e da quel momento in poi sono arrivati per lui ben nove titoli iridati.I
Insomma, la carriera di Rossi è stata leggendaria, ma tutto questo non sarebbe potuto succedere se non fosse stato anche per chi lo ha accompagnato in tutti questi anni di vittorie nel Motomondiale. Uno su tutti, il suo miglior amico Alessio “Uccio” Salucci.
Valentino Rossi, non è come tutti pensano: che retroscena
Con il passaggio di Vale alle Auto, Salucci è rimasto nell’ambito delle moto prendendo in mano il team Mooney VR46. La squadra sta ottenendo ottimi risultati in questa stagione, con Bezzecchi che si sta persino giocando il titolo. Il lavoro iniziato con l’Academy sta dando i suoi frutti e già l’anno scorso Bagnaia aveva centrato il primo titolo mondiale della sua carriera dopo anni di gavetta.
Gavetta come l’ha fatta lo stesso Salucci che, in un’intervista a Sky Sport MotoGP, ha raccontato come è nata e come si è evoluta l’amicizia con Valentino prima di diventare il suo assistente personale e poi capo di un team.
“Mio padre e Graziano si conoscevano e abbiamo iniziato a frequentarci nei passeggini” ha esordito Uccio. Poi, all’asilo insieme, le giornate passate insieme a casa di uno o dell’altro e le gare. Rossi, a correre, aveva iniziato molto presto: a 4 anni già correva con i kart, mentre a 9 con le minimoto, sempre insieme. “Mi ricordo che ci portava Stefania, la mamma di Vale. Andavamo insieme, anche lontano” ha raccontato Uccio.
Non tutti, però, sanno che Vale aveva innanzitutto sviluppato una passione per la Formula 1, e non per il Motomondiale come si poteva immaginare. “Da giovane Vale era più appassionato di F1 che di moto – ha detto –. Ricordo che alle medie disegnava dei gran caschi dei piloti nel diario durante le lezioni. Me li faceva vedere“. E ancora: “C’era il casco di Prost, di Senna e soprattutto gli piaceva Mansell. Era suo tifoso. Quando disegnava il suo casco ci teneva tantissimo, voleva disegnarlo bene“.