Grande attesa sul futuro europeo della Juventus. Lo scenario potrebbe essere quello già ampiamente previsto.
Le vicende giudiziarie che hanno coinvolto la Juventus durante l’ultima stagione sportiva continuano ad avere ripercussioni, anche in campo internazionale. La squadra è stata penalizzata di 10 punti in classifica, in Serie A, fra l’inchiesta relativa alle plusvalenze e il filone che riguarda gli accordi privati coi calciatori sui pagamenti degli ingaggi. Un vaso di Pandora che si è aperto con possibili effetti deleteri anche in ambito internazionale.
La UEFA sta analizzando tutti i documenti e le intercettazioni ormai da mesi, poiché proprio da Nyon si attende la decisione definitiva circa la partecipazione della squadra bianconera alle coppe europee. La prossima a cui dovrebbe prendere parte è l’edizione 2023-24 della Conference League, in base alla settima posizione ottenuta in classifica in campionato.
Stando a un’indiscrezione riportata dal Corriere dello Sport, la Juventus potrebbe essere esclusa dalla prossima edizione di Conference. La decisione può arrivare già dalla prossima settimana, anche perché, di fatto, la stagione europea delle competizioni Uefa è già iniziata con la disputa dei vari turni preliminari.
La UEFA decide il destino europeo della Juventus: da Nyon in arrivo la decisione definitiva
Si profila, dunque, sempre stando al Corriere, la possibilità dell’estromissione della Juventus dalla Conference League di questa stagione, a patto di non presentare alcun reclamo al TAS contro la decisione avversa. Sembra che sia la soluzione preferita e percorribile anche dai vertici della Juventus.
Rinunciare a giocare una delle coppe internazionali quest’anno sarebbe un buon compromesso per non mettere a rischio la futura possibile partecipazione all’edizione della Champions League 2024-25, qualora i bianconeri la ottenessero.
Non fare reclamo potrebbe apparire come un’ammissione di colpa, ma in realtà sarebbe a scopo cautelativo. La sanzione arriva dopo l’indagine avviata dalla UEFA a inizio dicembre sui bilanci contestati, rispetto ai quali si era giunti al settlement agreement per le violazioni del fair play finanziario.
Mentre si definisce ciò a Nyon, l’oramai ex presidente della Juventus, Andrea Agnelli, ha subito altri 16 mesi di inibizione dal Tribunale Federale per i fatti relativi alla manovra stipendi.. A differenza degli altri dirigenti, che formavano parte del CdA bianconero del quale era a capo, Agnelli non ha patteggiato con la FIGC. La nuova inibizione si aggiunge alle precedente e porta il computo totale a 40 mesi ovvero tre anni e quattro mesi.