Una notizia scuote il mondo del Tennis nei giorni di Wimbledon. E’ arrivata la decisione ufficiale con la sospensione immediata
Una decisione sorprendente e inaspettata ha scosso il mondo del Tennis proprio nei giorni di Wimbledon. A finire nel mirino dell’International Tennis Integrity Agency è stato infatti un tennista americano, uno dei talenti emergenti del circuito.
In un periodo già non semplice della sua carriera è arrivata la notizia più brutta: è stato sospeso con effetto immediato. Le cose però, a quanto pare, non stanno come ricostruito dall’ITIA. Anche il giovane talento americano potrebbe essere vittima di un misunderstanding.
La sua situazione, per certi versi, ricorda quella che ha visto coinvolto qualche settimana fa Fabio Fognini. Quest’ultimo, come molti ricorderanno, era stato al centro di un caso per la mancata reperibilità ad alcuni controlli antidoping che avrebbe dovuto effettuare a maggio.
A chiarire l’accaduto era stato lo stesso Fognini tramite social. Il tennista azzurro ha spiegato che, a causa di un problema tecnico sul sito della Wada, non era riuscito a cambiare il luogo di reperibilità da Arma di Taggia a Roma, dove si era recato per partecipare agli Internazionali d’Italia.
Una situazione simile, anche se non proprio uguale, a quella del giovane tennista americano, che ha ricevuto in questi giorni una sospensione, in attesa di potersi difendere nelle sedi più opportune.
Tennista sospeso: i motivi della decisione
Il protagonista, suo malgrado, di questa vicenda è Jenson Brooksby, tennista americano classe 2000, uno dei talenti del tennis a stelle e strisce di questi anni, alle prese però con un periodo di grande crisi. Ai box per un intervento chirurgico al polso sinistro e uno al braccio destro, da poco si è separato dal suo storico allenatore e adesso, di punto in bianco, si trova a essere stato sottoposto a una squalifica temporanea. Il motivo? Avrebbe saltato tre controlli anti doping nell’ultimo anno.
Tutto vero? A quanto pare sì. Non nega le sue colpe, il giocatore. Intervistato però dall’Associated Press, ha voluto chiarire la sua posizione: “Non ho mai fatto uso di sostanze e non ho mai fallito un test“. Semplicemente, come nel caso di Fognini, ha avuto difficoltà a farsi trovare nel luogo del domicilio.
Secondo quanto riferito dai suoi legali, l’ex numero 33 del mondo, sempre in movimento per poter partecipare ai vari tornei che lo hanno visto protagonista, non è riuscito ad aggiornare di volta in volta il suo domicilio, e per questo motivo ha mancato l’appuntamento con tre controlli anti-doping consecutivi.
A rendere ancora più frustrante la situazione ci sarebbe però anche il fatto che uno dei tre controlli in questione non è saltato per colpa sua. Anzi, in quel caso, a ‘s-Hertogenbosch, il giocatore si era fatto trovare proprio nell’hotel in cui aveva dichiarato che sarebbe stato. Nessuno però si è presentato per il controllo.
Qualcosa evidentemente continua a non funzionare alla perfezione a livello organizzativo. E chissà che gli ultimi casi di Fognini e dello stesso Brooksby non possano aiutare il mondo del tennis a rendere l’iter dei controlli più funzionale sia per i giocatori che per gli addetti ai lavori.