Matteo Berrettini è agli ottavi di finale di Wimbledon e ha svelato un retroscena interessante su un episodio avvenuto nei mesi scorsi.
Si sono dati battaglia a suon di diritti, rovesci, volèe e…scivolate. Già, le cadute sull’umido campo 18, hanno avuto la loro parte determinante nello stabilire uno dei tanti rinvii dell’incontro. Che per inciso è durato la bellezza di tre giorni. Matteo Berrettini e Lorenzo Sonego a fine partita si sono abbracciati, come si conviene a due grandi amici che sono stati rivali solo nella pur infinita durata del match di primo turno di Wimbledon.
Alla fine, come noto, a trionfare è stato Berrettini che, dopo aver perso il primo parziale – e complici anche le successive interruzioni – ha raccolto le forze battendo il piemontese in quattro set. Si è trattato della prima affermazione di Berrettini dai tempi di Monte Carlo, quando sconfisse ai sedicesimi di finale l’argentino Cerundolo salvo poi dover dare forfait per il successivo incontro con Holger Rune.
Il tormentato rientro in campo – sofferto perchè le condizioni fisiche erano alquanto precarie – è avvenuto sull’erba di Stoccarda sulla quale l’azzurro, che aveva trionfato l’anno precedente, è stato sconfitto proprio da Sonego con un 6-1 6-2 che aveva gettato non poche ombre addirittura sul futuro tennistico di Matteo. Che ora si è preso la sua ‘dolce’ rivincita.
Berrettini e Sonego, scatta l’aneddoto strappalacrime
Dolce perchè, evento raro nello sport agonistico a tali livelli, anche il suo avversario ha di che esser felice. Certo, sempre nei limiti di una generale amarezza per esser stato eliminato da Wimbledon. “Siamo entrambi caduti tre o quattro volte in pochi minuti, ed io cadendo non è che mi sentissi benissimo“, ha esordito Sonego in conferenza stampa. “Forse non era il momento migliore per me per fermare il match, ma visto che è un amico per me è stato giusto così”, ha concluso. Un gesto nobile.
Apprezzato ovviamente dallo stesso Matteo, che poi ha ‘rincarato’ la dose con un’altra rivelazione, quando è toccato a lui parlare coi giornalisti. “Battagliare con il tuo più grande amico del circuito non è mai facile. Quando stavo male Lorenzo mi chiamava sempre, sempre. Non lo dimenticherò mai“, ha detto un ancora emozionato Berrettini.
Dopo Sonego, Matteo ha dominato De Minaur e Zverev, non certo due avversari qualsiasi, specie l’australiano recente finalista al Queen’s. Oggi, l’azzurro tornerà sul Centrale per affrontare Carlos Alcaraz, senza nulla da perdere. Una condizione ideale per provare a prolungare il suo sorprendente torneo.