La rinascita di Matteo Berrettini passa dalla sfida al numero 1 al mondo sull’erba di Wimbledon: ecco quando giocheranno
C’è sempre un posto del cuore nella vita di ogni sportivo e quel posto per Matteo Berrettini deve per forza essere Wimbledon. Qui due anni fa è arrivato in finale, qui lo scorso anno ha dovuto incassare l’amarezza di non scendere nemmeno in campo quando era uno dei favoriti. E qui adesso è rinato, raggiungendo gli ottavi di finale contro Carlos Alcaraz.
Un crescendo rossiniano, quello che il 27enne romano ha messo in mostra contro Alexander Zverev. Il tedesco, come lui, è sceso in classifica dopo il brutto infortunio alla caviglia poco più di un anno fa al Roland Garros, ma è pur sempre stato numero 3 del mondo.
Eppure contro Matteo il pallino del gioco lo ha sempre avuto l’azzurro che, in precedenza, lo aveva battuto solo quattro anni fa agli Internazionali d’Italia. Non è tanto il punteggio finale (6-3 7-6 7-6) a dirci che l’ex numero uno azzurro è rinato. Piuttosto il suo gioco, quel servizio che ha magicamente ritrovato mettendo a segno 15 aces e moltissime prime palle.
In tre partite, è stato al servizio 54 volte e non ha mai perso un game, concedendo solo una volta palle-break. Un dato importante, da sfruttare contro Alcaraz che risponde alla grande. Ma soprattutto, per quanto possa sembrare paradossale, giocare per cinque giorni di fila eliminando Sonego, De Minaur e Zverev gli ha fatto bene, perché la risposta del suo fisico è stata confortante.
In realtà, come 12 mesi fa, anche questa volta Matteo Berrettini ha rischiato seriamente di vedere l’erba londinese solo dal suo albergo. Le rinunce agli ultimi tornei prima di arrivare qui avevano fatto temere un altro forfait e lo ha ammesso anche lui.
“Ho trascorso tanti giorni nel mio letto a piangere. È incredibile, non pensavo potesse succedere. Deve esserci qualcosa di speciale nell’aria in questo posto. L’anno scorso sfortunatamente non ho potuto giocare, ma questo torneo ha cambiato la mia carriera ed è speciale”, ha dichiarato l’azzurro dopo la fine del match con Zverev.
Così è partito a fari spenti ma ogni giorno di più si sta ritrovando e adesso lo aspetta l’esame più difficile ma anche più affascinante. Carlos Alcaraz quest’anno non ha ancora vinto uno Slam, ma a Church Road ha messo in mostra finora un gioca sufficientemente brillante.
Tra il 27enne azzurro e il 20enne spagnolo ci sono solo tre precedenti: nel 2021 sul cemento a Vienna vinse Carlos 7-6 al terzo, poi sul cemento degli Australian Open 2022 vinse Matteo al quinto set e, infine, a Rio De Janeiro 2022 è stato Alcaraz a imporsi 6-2 al terzo set.
Ora però ci arrivano in condizioni decisamente diverse e si annuncia un match spettacolare. Giocheranno lunedì 10 luglio sul campo Centrale con un orario ancora da stabilire. Lo sapremo nella serata di oggi.
Con gli ottavi di finale in tasca, Matteo salirà al numero 31 del mondo, se vincesse il titolo invece arriverebbe al numero 11, ma lui questi calcoli adesso non li fa. Sotto gli occhi di Melissa Satta e del suo staffa in tribuna è rinato e questo gli basta per sorridere.
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