La Red Bull sta esercitando una vera e propria egemonia. Max Verstappen dà la sensazione di poter conquistare un buon numero di titoli mondiali consecutivi
La Formula 1 ha conosciuto nel corso degli anni il dominio di una scuderia sulle altre. McLaren, Ferrari, Red Bull, Mercedes e poi ancora la Red Bull hanno avuto la forza e la capacità di aprire dei grandi cicli vincenti di lunga durata.
Negli ultimi quindici anni, ad esempio, abbiamo vissuto in sostanza l’alternarsi di due team al vertice della classifica mondiale di Formula 1. Dopo i quattro titoli consecutivi di Sebastian Vettel alla guida delle monoposto di Milton Keynes, è arrivata l’egemonia della Mercedes con sette mondiali consecutivi, sei di Lewis Hamilton e uno appannaggio di Nico Rosberg.
Ora, è di nuovo il momento del team austriaco che ha trovato in Max Verstappen il pilota perfetto per dare concretezza e sostanza alle ambizioni del gruppo Red Bull. Tutto lascia credere che questo nuovo ciclo vincente sia destinato a durare anche per le prossime stagioni. In molti si chiedono, non senza un filo di preoccupazione, se il dominio incontrastato del team non rischi di rendere noiosa una competizione che invece vuole espandere il proprio marchio in tutto il mondo.
A dare una risposta piuttosto decisa, e per questo definitiva, è il presidente della FIA, la Federazione dell’Automobilismo mondiale, lo sceicco Mohammed Ben Sulayem che, in un’intervista rilasciata all’Associated Press, ha messo un freno a chi vorrebbe assistere a una Formula 1 più incerta, equilibrata e, per questo, più avvincente di quella attuale.
“Questo è il momento di Verstappen e della Red Bull. Cosa facciamo, puniamo il ragazzo che è stato bravo? – la risposta sarcastica di Ben Sulayem –. Sono piuttosto gli altri team a doversi avvicinare alla Red Bull. Nessuno può impedire alle altre squadre di essere migliori”.
Il numero uno della Federazione Internazionale gela le speranze del pubblico di assistere a gran premi più aperti ed equilibrati: “Non possiamo punire le persone solo perchè si sono dimostrate le migliori, quelle che si sono impegnate di più. Non è giusto”.
E in fondo è sempre stato così: nessuno ha potuto opporsi in passato allo strapotere di altre scuderie dominanti nel Mondiale. Ciò che è valso per McLaren, Ferrari e Mercedes ora deve valere anche per la Red Bull.
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