Chris Horner non le manda a dire ai rivali. Le ultime dichiarazioni scuotono il Circus e confermano l’enorme ambizione della Red Bull
Gli equilibri nel Circus sono sempre in via di definizione, sia per i cambi regolamentari che per la crescita di alcune scuderie. Al momento sembra difficile poter insidiare il dominio della Red Bull, ma mai dire mai.
Le prime otto uscite di questo campionato del mondo di Formula 1 hanno visto un solo vincitore: la Red Bull. Max Verstappen si è aggiudicato ben 6 tappe, mentre le restanti 2 (Arabia Saudita e Azerbaijan) le ha portate a casa Sergio Perez. Uno strapotere da parte del team anglo-austriaco difficilmente ipotizzabile in queste dimensioni, specie dopo le limitazioni per il budget cap. Adrian Newey si è mostrato invece ancora una volta superiore a tutti, nello scovare soluzioni innovative e portando al limite la RB19.
Nemmeno l’abbandono dei motori Honda lo scorso anno ha creato dei grossi grattacapi al team di Milton Keynes. La casa giapponese ha continuato a fornire assistenza e supporto per le power unit, ma la produzione si è spostata direttamente in Inghilterra. La Red Bull Powertrains, nota anche con l’acronimo RBPT, è la divisione del team campione del mondo che si occupa della realizzazione dei propulsori di Formula 1.
Da un anno e mezzo gli uomini di Christian Horner si costruiscono da soli le power unit. Un team di oltre 300 ingegneri guidati da Ben Hodgkinson (ex componente della Mercedes) che ha ottimizzato la realizzazione di motori in modo autonomo.
La Red Bull grazie a questa mossa non dipende quindi più da nessuno ed è in grado di autoalimentarsi dal punto di vista tecnico, come fatto da Mercedes e Ferrari. Quello che in molti pensavano sarebbe stato un problema, un handicap insormontabile vista la poca esperienza, si è tramutato in un punto di forza.
Lo stesso Horner, in una recente intervista ad Autosport, ha ribadito i successi nella realizzazione delle power unit di Red Bull, lanciando anche una frecciata ai rivali: “Gli avversari sperano che falliremo e faremo una brutta figura ma io credo che abbiamo la determinazione necessaria affinché questa missione si trasformi in un successo.”
Red Bull, intanto, ha firmato una partnership con la Ford per il 2026, anno in cui debutteranno le nuove power unit. Proprio con quella scadenza vedremo anche il grande ritorno della Honda, che sarà al fianco di Aston Martin. Una partnership che potrebbe dare del filo da torcere a tutti i concorrenti ma che probabilmente non scalfirà Helmut Marko e il suo dream team, ormai davvero autosufficiente a tutti i livelli.
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