Jannik Sinner è ormai pronto per fare il suo debutto a Wimbledon, ma un annuncio agita i tifosi: “Non si possono nascondere”
Ormai ci siamo. Ancora qualche giorno di attesa e poi prenderà il via la 136esima edizione di Wimbledon dove si rinnoverà la sfida Alcaraz-Djokovic, che da inizio anno si contendono la prima posizione del ranking Atp.
Tra i protagonisti più attesi ci sarà anche Jannik Sinner, il quale in questi primi sei mesi dell’anno ha ben figurato consolidandosi in top ten nonostante le delusioni recenti rimediate da Roma in poi. E così, dopo un titolo a Montpellier, due semifinali e altrettante finali a Miami e Rotterdam, il rendimento dell’azzurro è calato vistosamente, non senza qualche problemino fisico di troppo.
L’ultimo lo ha subito ad Halle nel match contro Aleksandr Bublik. L’altoatesino ha retto un set e dopo aver perso i primi due game del secondo ha deciso di abbandonare il campo a causa di una contrattura alla gamba.
Fortunatamente, gli esami non hanno evidenziato criticità e quindi la sua partecipazione a Wimbledon non è in discussione. Un bene per Jannik poter partecipare ad un evento così importante in buona forma, ma ciò non toglie alcune preoccupazioni evidenziate da Paolo Bertolucci nel suo editoriale per la Gazzetta dello Sport.
Jannik Sinner, per Bertolucci “Non si possono nascondere”
Secondo l’ex tennista italiano, in particolare, Sinner starebbe vivendo una fase di involuzione anziché di crescita. “Non si possono nascondere – dice – i segnali pericolosi di involuzione dopo la semifinale di Montecarlo contro Rune“.
Parole, queste, dovute al fatto che, sempre stando a Bertolucci, “la giusta ricerca di nuove soluzioni sembra avergli tolto certezze e consapevolezze“, mentre in precedenza “era un computer programmato per esaltare perfettamente i tre o quattro fondamentali del suo gioco“.
In effetti, il classe 2001 ha apportato alcune piccole modifiche al suo stile, ma ciò pare non essergli bastato per vincere partite che, almeno sulla carta, erano più che alla sua portata. I match con Ruusuvuori a Hertogenbosch e Altmaier al Roland Garros ne sono un esempio. Per non parlare poi dei continui acciacchi fisici che sembravano essere superati e che invece si ripropongono con preoccupante frequenza.
Insomma, per Vagnozzi e Cahill c’è ancora da lavorare sul giovane Jannik che intanto è già a Londra per allenarsi in vista del grande evento. Con lui c’è anche Alcaraz, suo grande rivale e amico con cui, peraltro, è stato immortalato nel poster promozionale di questa edizione di Wimbledon insieme ai tanti altri big del passato. Un poster della discordia verrebbe da dire visto che chi l’ha realizzato si è scordato di inserire tra le leggende dei Championship un certo Andy Murray, vincitore due volte a Londra e idolo del pubblico di casa.